Lucida Blackletter
Stavo cercando il significato della parola “civetta” nel mondo della stampa.
Secondo il vocabolario Treccani, la civetta è il “foglio che contiene stampati i titoli degli articoli più importanti di un giornale e che viene esposto nelle edicole per attirare l’attenzione dei passanti”.
Repubblica aggiunge un sinonimo: locandina.
Ma ci aggiunge anche un secondo significato tipografico: “Avviso di prima pagina che contiene gli argomenti trattati da un giornale al suo interno”.
Quel rettangolino colorato con il titolo dell’articolo, una foto e la dicitura “a pag. 15” è una civetta.
Ma Google mi ha restituito anche un risultato che non mi aspettavo. “La Civetta Della Sera”, a quanto pare un giornale realizzato dai fan di Harry Potter.
L’associazione di idee non è campata in aria: nei romanzi del celebre maghetto la civetta è l’animale che gli porta i messaggi. Facile l’allusione al Corriere Della Sera, dove pure il corriere è qualcuno che porta i messaggi.
Il nome del giornaleè scritto in caratteri gotici, con una S molto spigolosa a sinistra, una A che resta quasi aperta in alto, una E con un lato curvo come quello della T.
Immaginavo che fosse qualcosa di gratuito e ho dato un’occhiata veloce su Dafont. Ma non c’era niente che corrispondeva.
E allora ho fatto ricorso a What Font Is, che ha trovato subito la risposta: Lucida Blackletter.
Il font è stato disegnato nel 1992 da Charles Bigelow e Kris Holmes per la loro fonderia e per Monotype.
Identifont suggerisce come font simili: Hiederlin, Alte Schwabacher, Duc de Berry, Schwarzkopf, Claudius, Trump Deutsch, Sebaldus (molto pesante) e Senatsfraktur.
Fonts In Use segnala quattro usi del Lucida Blackletter, uno dei quali è italiano: Ristorante Pizzeria La Boheme a Tropea, in Calabria.
A differenza dei textura che il ristorante usa per le sue insegne (Cloister Black e Engravers Old English), questo è definito una bastarda contemporanea. Non è una parolaccia, significa semplicemente che anziché essere ordinato come i caratteri che gli amanuensi tracciavano sui manoscritti è influenzato dalla corsiva, ossia dalle calligrafie che si usavano in altre occasioni.
Le lettere del ristorante non sono stampate, ma ritagliate nel metallo e montate sopra l’ingresso, leggermente staccate dal muro.
L’autore del post è un po’ critico: l’illuminazione del lampione proietta delle ombre che rendono la scritta leggibile con più difficoltà.
Il nome Lucida è noto anche ai non addetti ai lavori perché parecchi font di questa famiglia sono inclusi nel software Microsoft.
Anche il Lucida Blackletter è inserito in alcuni programmi della Microsoft, ma il sito ufficiale non elenca quali.
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