La scimmia che regge una testa mozza
A settembre scorso il consorzio Unicode ha rilasciato la versione 16.0, coi codici assegnati ai nuovi glifi. Al grande pubblico la cosa può interessare solo per via delle 8 nuove emoji che a breve saranno disponibili: l’arpa, lo schizzo d’inchiostro, la faccina con le occhiaie, il ravanello eccetera. Ho notato ieri che in Whatsapp funzionano già, ma solo se uno le copia e incolla da una pagina web. Non compaiono tra i pulsanti, e nemmeno tra le emoji usate di recente, dopo che uno le ha spedite.
Ma la decisione del consorzio Unicode ha riguardato anche vari blocchi dedicati alle lingue più diverse e sconosciute, oltre che a simboli usati agli albori dell’informatica e nei primi videogiochi.
Il blocco più consistente è l’Egyptian Hieroglyphs Extended A, che aggiunge ben 3.995 geroglifici a quelli che già c’erano.
Ha scritto il sito Notebook Check un anno fa, quando si è saputo di questa proposta, che i nuovi glifi sono un’espansione della lista di Gardiner che con soli 1000 caratteri permetteva di trascrivere il 90% dei testi egiziani antichi. Ci mancava un 10%, che appunto è composto dai glifi contenuti in questa estensione. “Alcuni caratteri sono così rari che compaiono solo una volta o due”, dice il sito.
La foto accanto all’articolo mostra alcuni dei glifi che fanno parte di questo blocco. Ci sono leoni, sfingi, tori che vengono sacrificati. Ogni disegno occupa varie posizioni perché sono previste delle varianti: il bovino che viene sacrificato può guardare avanti, o guardare il coltello, o essere già morto, o essere morto accanto al coltello.
Ma il disegno che mi ha colpito di più è quello dell’animale contrassegnato col codice 12AE8, che sembra avere la faccia da cane ma sta seduto in terra come fosse una persona, con le mani appoggiate sulle ginocchia.
Nelle versioni alternative ha qualcosa in mano, come se leggesse un giornale, o come se bevesse un cocktail. Oppure sta seduto su una specie di dondolo con una grossa candela spenta, o vicino a un coso con tante lampadine, o è in piedi con un bastone in mano...
Le mie descrizioni sono un po' surreali ma trovare informazioni precise sul web è pressoché impossibile.
Il sito Symbol.cc cita solo il nome del sottoblocco, “E20 Monkey”, che almeno ci fa capire che si tratta di una scimmia, ma non ci dà nessun indizio sulla differenza tra una variante e l’altra.
La sigla E20 è usata anche nella lista di Gardiner, ma non c’è nessun collegamento. Lì infatti indica l’animale di Seth, che effettivamente può sembrare un cane col muso lungo e arcuato. Non si è mai saputo che animale è. Potrebbe essere di fantasia oppure appartenere a una specie estinta.
Nella documentazione ufficiale Unicode troviamo qualche informazione in più sulla nostra scimmia. Per ogni glifo viene specificato se si tratta di un logogramma o di un fonemogramma, e ci sono indicazioni forse sul significato e la pronuncia.
A maggio 2023 un blogger aveva commentato alcuni geroglifici raffiguranti scimmie, che ancora non erano stati inclusi in Unicode. La posizione dell’animale è la stessa rispetto a quella del glifo approvato da Unicode, ma il ritratto è più somigliante: è facile capire che è una scimmia.
La cosa assurda è che in una delle versioni proposte la scimmia regge in mano... una testa umana mozzata! Mi domando in quale contesto sia mai stato usato un glifo simile. Il blogger si limita a proporre dei nomi espliciti, in alternativa alla proposta generica che era stata avanzata. Per lui la dicitura giusta sarebbe stata: “Seated monkey holding severed head”, ossia “Scimmia seduta che regge una testa mozza”.
Ma non sarà mica uno dei glifi approvati da Unicode? Tra gli oggetti che si vedevano nell’immagine su Notebook Check non si vedeva nessuna testa mozza.
E effettivamente nella documentazione ufficiale non vedo teste mozzate in mano alla scimmia seduta. Ma in quella in piedi sì: ha il codice U+13B06!
Al momento non sembra siano in circolazione font che supportano questo blocco. Disegnare quasi quattromila caratteri è un’impresa che richiede parecchio tempo, e in questo caso non c’è proprio nessuna fretta, visto che le persone interessate saranno ben poche al mondo, solo una manciata di egittologi.
Font Space ancora non riconosce il blocco Hieroglyps Extended-A.
Di sicuro i glifi in questione, con scimmie dalle fattezze canine, sono inseriti nell’Aegyptus, realizzato nell’ambito del progetto Unicode Fonts for Ancient Script di George Douros.
Online si può consultare il pdf con tutti i simboli, aggiornato a ottobre 2024. La nostra scimmia con la testa in mano è nella prima riga di pagina 11, seduta, e all’inizio della terza, in piedi.
Per procurarsi il font bisogna acquistare la licenza, ma non è che il sito sia chiaro in proposito. Come si fa? Quanto costa?
Chi usa software Microsoft potrebbe avere già installato sul proprio computer il Segoe UI Historic, che contiene i geroglifici di base, tra cui anche la nostra scimmia/cane, ma senza nulla in mano. Codice U+130FB:
𓃻
In alternativa si può scaricare da Google il Noto Sans Egyptian Hieroglyphs. Qui la scimmia cane sembra un barboncino che indossa scarpe col tacco basso.
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