Ledlight
Su Dafont c'è una sezione chiamata LCD. La sigla significa Liquid Crystal Display, ovvero display a cristalli liquidi.
Si tratta di una tecnologia che può essere usata in varie applicazioni, tra cui i monitor a colori, ma che in origine era utilizzata per semplici display a sette segmenti, come quelli delle calcolatrici, delle radiosveglie, dei benzinai, delle autoradio, dei videogiochi portatili.
Il font più scaricato delle ultime ventiquattro ore in questa categoria è il DS-Digital di Dusit Supasawat, un normale display a sette segmenti con asse impercettibilmente inclinato in avanti.
Al terzo posto c'è il Digital 7, di Style-7, stessa cosa ma con asse verticale.
I display a sette segmenti sono stati inventati per il computer delle missioni Apollo degli anni Sessanta, e originariamente erano in grado di visualizzare soltanto le cifre da 0 a 9, e volendo anche le lettere tra A e F, ossia le uniche utilizzate in informatica, per la notazione esadecimale.
Ognuno dei sette segmenti può essere acceso o spento, e la forma che ne viene fuori è interpretata dall'occhio umano come un numero, o una lettera dell'alfabeto maiuscola o minuscola.
Dovendo realizzare l'intero alfabeto con questo sistema, sette segmenti non bastano. Lettere come W o M hanno un tratto centrale aggiuntivo. La R e la K hanno un tratto obliquo. Come pure la N. E che dire della Q o della X o della Z?
Quindi, dato che i font in questione devono includere lettere, segni d'interpunzione e simboli speciali, mentre ricalcano fedelmente lo schema dei sette segmenti per i numeri, aggiungono segmenti a piacimento quando devono realizzare altri simboli, ad esempio la percentuale.
Inoltre cambiano la forma dei segmenti a seconda delle esigenze. Ad esempio, B e 8 sono composti dagli stessi segmenti, ma nella B vengono smussati in alto a destra e in basso a destra, cosa che in un vero display a segmenti non si può fare.
Anche al quarto posto c'è un display a segmenti, il Typo Digit di Studio Typo, mentre nella posizione successiva troviamo delle lettere composte di pixel uniti fra di loro, come si sarebbero potute vedere sul display di un Game Boy. Il font si chiama Game Over, di Pedro M. Pastor. Lettere maiuscole e minuscole, disegnate come se si fossero anneriti dei quadratini su un quaderno a quadretti. Lo stesso concetto è alla base del font successivo, Gameplay, di Geronimo Font Studios, ma qui ci sono solo le maiuscole.
Volendo scorrere la lista più in basso troviamo l'Alarm Clock di David J Patterson. Il compito che il disegnatore si è dato è stato quello di ideare uno schema per un vero display a segmenti, dove non vengono aggiunti o modificati i segmenti a piacimento a seconda delle esigenze.
Questo significa che se in una lettera è necessario usare solo metà del tratto orizzontale centrale, questo risulta spezzato in due segmenti in tutte le lettere in cui compare. Il tratto obliquo della X viene usato anche come coda della Q, interna alla lettera.
Oltre ad un set di maiuscole, l'autore ha disegnato anche le minuscole, con tutte le irregolarità del caso: per lettere come b e d il quadrato inferiore è usato come occhio medio e il quadrato superiore è usato come spazio per il tratto ascendente. Nella a la lettera occupa tutti e due i quadrati. Nella p e nella q invece il quadrato superiore è per l'occhiello e quello inferiore per il tratto discendente.
Ovviamente nella punteggiatura si è dovuto alzare bandiera bianca e disegnare alcuni simboli al difuori dello schema, come il punto o la virgola. Del resto nelle radiosveglie succede la stessa cosa.
Ma al secondo posto della lista degli LCD più scaricati c'è qualcosa di insolito: il Ledlight di Billy Argel Fonts.
Qui troviamo qualcosa di completamente diverso rispetto a quanto visto finora, perché le lettere sono disegnate con il metodo dei mezzi toni, ossia sono fatte di puntini sempre più piccoli per ottenere sfumature che si schiariscono gradualmente.
Questo non significa che si stia emulando una stampa di qualche tipo: questo è l'unico sistema per dosare gradualmente il colore in un carattere tipografico in cui esistono solo parti colorate e parti vuote, senza possibilità di colori intermedi.
La descrizione sul sito non dice niente, ma lo specimen mostra un possibile contesto in cui usarlo: lettere bianche o arancioni su fondo scuro, rendono l'idea di scritte sullo schermo di un qualche dispositivo informatico.
Chissà dove ha preso l'ispirazione l'autore.
Il font è di sole maiuscole e questa versione è solo una demo: mancano numeri, segni di interpunzione e lettere accentate.
Le posizioni vuote sono occupate da rettangoli vuoti, dal logo con la stella o dal disegno di una motocicletta.
Al momento tra i font più scaricati di Billy Argel troviamo due calligrafici, Ananda e Great Day, e uno di lettere comstok ottagonali, da felpa universitaria, molto sporco.
All'ultimo posto c'è un altro calligrafico, Weddingday, che non ha niente di sgradevole. Al penultimo il Cube Type, lettere maiuscole ultrapesanti, che riempiono un intero rettangolo, in cui le controforme interne sono ridotte a piccole x.
Per tornare alla categoria LCD, l'ultimo della lista oggi è il Metro Time Sign di Chequered Ink, dove le lettere sono composte di tanti pallini separati, come alcuni display col testo scorrevole che compaiono in alcuni luoghi pubblici, o ad esempio gli autobus.
Della stessa categoria fa parte il LED Dot-Matrix di Krafti Lab, che compare nella top 20 con 73 download giornalieri, 130 mila totali.
Commenti
Posta un commento