Whatsapp: le nuove emoji già ci sono!
A settembre scorso Unicode ha approvato le otto nuove emoji che entreranno in vigore quest’anno.
C’è poco da stare allegri: uno smiley con le occhiaie, un albero morto, una vanga per scavarci la fossa, un’impronta digitale.
C’è anche una macchia di inchiostro, un ravanello e la mia preferita, un’arpa.
Infine una bandiera con una croce rossa che la divide in quattro parti uguali: tre sono bianche, in una ci sono due leoni gialli su fondo rosso.
È la bandiera dell’isola di Sark, che in effetti è un possedimento britannico nel canale della Manica.
In teoria passano alcuni mesi prima che le varie aziende produttrici di software riescano ad adeguarsi, ma girando su Emojipedia viene fuori che Whatsapp è una delle poche ad averle già messe a punto. Copiandole dal sito e incollandole nel messaggio vengono visualizzate correttamente e possono essere spedite, sempre che anche il destinatario abbia una versione aggiornata della app.
La cosa strana però è che non compaiono ancora nell’elenco delle emoji disponibili. E neanche possono essere cercate per nome: scrivere “arpa” non porta a niente, e cercando “albero” vengono fuori gli alberi di Natale o gli alberi con foglie, non l’albero morto appena disegnato.
Insomma, sono delle emoji fantasma, che sono già supportate e utilizzabili ma non si vedono tra i pulsanti.
Telegram sta più indietro: incollando in un messaggio l’emoji copiata dal sito di Emojipedia, viene fuori il rettangolino vuoto con croce di sant’Andrea, il cosiddetto tofu. Il programma non sa dove prendere la forma del carattere in questione.
Emojipedia aveva previsto il rilascio delle nuove emoji Whatsapp per gennaio-febbraio 2025, sulla base di quanto avvenuto l’anno scorso.
Google e Apple potrebbero essere pronti entro marzo (per il software, mentre nel font Noto già ci sono), mentre per Facebook e Microsoft bisognerà forse attendere l’estate, dice il sito.
Oltre alle emoji, Unicode ha approvato molti altri caratteri tipografici, tra cui uno sproposito di geroglifici. Emojipedia ne mostra alcuni, in cui si vede ad esempio una specie di cane seduto come una persona, con vari oggetti in mano, di volta in volta.
E ci sono anche 700 simboli che hanno a che vedere con l’elettronica, tra cui qualche grafica ripresa dai primitivi videogiochi, come Pacman.
A novembre il sito ha mostrato la lista delle emoji che potrebbero essere approvate per l’anno prossimo: un’orca assassina, un torsolo di mela, un trombone, una montagna che frana, un baule dei pirati pieno di gioielli e Bigfoot, disegnato nella sua versione provvisoria sulla base di uno dei video più celebri che lo ritraggono.
I disegni provvisori sono già pronti. Se il consorzio dovesse approvare le proposte, ogni azienda darebbe la sua interpretazione. Emojipedia è un sito interessante proprio perché permette di confrontare come è stata implementata la stessa emoji in software diversi.
La bandiera dell’isola di Sark ha suscitato qualche discussione, perché non ci si aspettava l’introduzione di nuove bandiere nazionali.
Wikipedia ha un articolo che riguarda l’isola di Sark, in italiano, e la presenta come parte del Baliato di Guernsey, a sua volta dipendenza della Corona Britannica.
Sull’isola non possono accedere le automobili con motore a scoppio, e la notte viene limitata l’illuminazione per poter vedere il cielo.
Il template dice che lo stile dell’articolo non è enciclopedico, è poco neutrale, contiene troppe affermazioni palesemente di parte e quindi va sistemato.
Nel Paese sopravvivono bislacche usanze feudali, e ci sono state diatribe coi miliardari britannici che hanno una proprietà da quelle parti.
Roba alquanto insignificante, di fronte alla storia mondiale.
La notizia dell’approvazione delle nuove emoji è stata riportata a settembre anche dalla Cnn, in inglese, e da Wired, in italiano.
A proposito di bandiere, il mese scorso Emojipedia rifletteva sulla caduta di Assad in Siria.
In caso di cambio di bandiera, come ci si deve regolare?
Non è Unicode che deve decidere, visto che non si tratta di un nuovo Stato, ma i produttori di software, che eventualmente devono adeguare il disegno. Ovviamente la nuova grafica verrebbe visualizzata tutte le volte che la bandiera del Paese è stata utilizzata in passato. Un utente che ha scritto qualcosa contro Assad vari anni fa e ci ha messo l’emoji con la bandiera siriana, ritroverebbe il suo vecchio messaggio aggiornato con la nuova bandiera, che è quella di chi ha rovesciato Assad.
Secondo Wikipedia le nuove istituzioni siriane hanno iniziato a usare “de facto” la nuova bandiera da quasi due mesi, dall’8 dicembre scorso. È pressoché identica alla precedente, con la differenza che la banda superiore è verde anziché rossa.
A giudicare da quello che si vede su Emojipeida, nessuna delle aziende di software ha aggiornato il colore.
Decideranno sulla base del riconoscimento internazionale delle nuove autorità siriane. Qualcuno ha provato a fare pressing sui social, ma potrebbero volerci mesi o anni.
Tra le varie bandiere disponibili come Emoji, esiste anche quella dei Territori Palestinesi, che di recente si vede spesso sui social, purtroppo, visto quello che sta avvenendo..
Cercando “Palestine” su Emojipedia
vengono fuori due risultati. Uno è la bandiera in questione, l’altro
è la fetta di cocomero. Che c’entra?
“Può essere usata in riferimento alla bandiera dei Territori Palestinesi”, spiega dire il sito. I colori infatti sono gli stessi, nero-rosso-bianco-verde.
Cercando “Territori Palestinesi” su Wikipedia in italiano si viene reindirizzati a “Stato di Palestina”, denominazione usata dalle autorità locali dopo il riconoscimento da parte dell’Assemblea Generale dell’Onu nel 2012.
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