Antiporta
Cos'è l'antiporta?
Definizione di Wikipedia: "In tipografia, specialmente nei libri antichi, stampati nel XVII e XVIII secolo, la carta che precede il frontespizio, spesso recante un ritratto o un'illustrazione allegorica incisi in rame (antiporta figurata); oppure contenente il titolo dell'opera con o senza il nome dell'autore (in tal caso trattasi di un semplice occhiello)".
Il sito linka il vocabolario Treccani, dove si dice che l'antiporta è detta anche "falso frontespizio" o "falso titolo".
Mancano le immagini, vado a cercarle su Bing e arrivo a una foto su Getty Images. Si vede il libro Concerti Grossi di Francesco Geminiani, esposto apparentemente al museo bibliografico musicale di Bologna in un'edizione che porta scritto "London".
Il libro è aperto, si vedono due pagine: in quella a destra si trova il titolo, molto lungo come si usava all'epoca, ossia nel Settecento. "Concerti grossi" è scritto tutto in maiuscolo serif, "con" idem, seguono varie righe in corsivo calligrafico, poi due righe in minuscolo serif con tanto di s lunga, poi di nuovo calligrafico, italico, maiuscolo, minuscolo, calligrafico e così via.
Tutto ciò nella pagina di destra. In quella di sinistra c'è un'illustrazione, realizzata appunto con la tecnica dell'incisione, inchiostro nero su fondo banco.
C'è una donna che scrive su un grosso quaderno usando una penna d'oca, ma alza gli occhi al cielo perché da uno squarcio nelle nubi viene fuori un personaggio nudo che suona la lira, mentre intorno si muovono alcuni segni zodiacali: bilancia, scorpione e sagittario.
A terra accanto alla donna troviamo un violino e uno strumento a tasti come un piccolo pianoforte.
Questa pagina è appunto l'antiporta, e chissà quale è il significato allegorico dell'immagine.
Al disotto c'è una citazione latina in corsivo calligrafico: "Compono quae mox depromere possim", tratta da Orazio ("Horat. Epist. 1. Lib. 1.").
Nella parola "possim" solo la prima s è lunga.
Anche se la didascalia sul sito è in inglese la parola antiporta resta invariata.
Su Wikipedia in inglese il termine è citato alla voce "Book frontispiece".
In inglese la parola "frontispiece" era usata come termine architettonico che si riferiva alla facciata di un edificio. In seguito, in altre lingue come in italiano, il termine iniziò a riferirsi alla pagina di un libro in cui c'è il titolo, che all'epoca era spesso decorata con incisioni che riproducevano elementi stilistici tratti dall'architettura, come colonne e frontoni.
Nel corso del Seicento, la pagina col titolo di un libro iniziò ad essere accompagnata da un'illustrazione sulla pagina a fianco, conosciuta in italiano come antiporta.
Così la parola inglese "frontispiece" iniziò a riferirsi non al frontespizio, che viene indicato come "title page", ma all'antiporta.
Seguono dieci esempi di antiporte. Nella prima sono raffigurati due cacciatori in un bosco, con qualche scritta inclusa nell'immagine. E' un libro tedesco con lettere in gotico abbastanza illeggibile, datato 1772.
Più avanti c'è un'antiporta su un libro francese del 1749 dove c'è semplicemente uno stemma coronato.
Su un libro americano del 1909 nell'antiporta c'è un ritratto autografato dell'autore.
Wiktionary in inglese dà la parola "frontispiece" vari significati. Il primo è "Illustrazione che è sulla pagina che precede la title page di un libro o di una rivista". Solo al secondo posto c'è: "La title page di un libro", con l'indicazione "archaic", ossia che la parola non si usa più con questo significato.
Il termine "antiporta" viene riferito da Wiktionary soltanto alla lingua italiana.
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