Coorgi-Cox

Per quanto possa sembrare strano, continuano ad essere inventati alfabeti.

Alcuni sono soltanto giochi fatti da qualcuno che non ha niente da fare, e non vengono usati neanche dagli inventori. Altri sono esperimenti più strutturati messi a punto da linguisti per un motivo o per l'altro. 

Il Coorgi-Cox dovrebbe essere stato inventato nel 2005. C'è un breve articolo su Wikipedia in inglese che ne parla. L'inventore è un certo linguista Gregg M. Cox che lo ha pensato per coloro che si esprimono in lingua dravidica kodava, conosciuta anche come coorgi

L'alfabeto è composto da 26 consonanti, otto vocali e un segno apposito per i dittonghi. 

Non ci sono maiuscole. 

Ne è stato creato un font per computer, ma finora non è stato accettato in nessuno standard. Nel 2012 è stato proposto a Unicode, ma non è arrivata nessuna risposta definitiva. 

A richiedere l'alfabeto è stato un gruppo di individui che parlano kodava e che volevano distinguere la loro lingua dalle altre. 

Fino a quel momento per scrivere le parole della lingua locale venivano usate la scrittura Kannada e quella Malayalam . 

Pare che nel 2005 siano state stampate 25 mila cartoline e prodotti 10 mila cd per cercare di diffondere la conoscenza di questo alfabeto a livello locale. 

Si era pianificato di stampare anche un frasario e un dizionario, ma non si sa se la cosa abbia mai preso piede. 

La lingua kodava si parla nella regione del Karnataka del sud, nell'India sudoccidentale. 

A Cox è dedicato un sito che lo definisce "il più grande linguista vivente". 

Ha iniziato a studiare lingue all'età di otto anni, nel 1971. Da allora ha superato esami formali in 64 lingue, e esami di altro genere in altre 16. Per questo è entrato anche nel Guinness dei Primati. 

La pagina web mostra le foto dei suoi certificati, delle sue ospitate tv, degli articoli pubblicati in varie parti del mondo e di un dizionario che raccoglie parole di 225 lingue diverse, 45 mila pagine, 5 milioni di parole, realizzato anche in versione Compact Disc.

Omniglot contiene il link a un rudimentale file contenente le lettere del Coorgi-Cox.

Dico rudimentale perché a quanto pare le lettere sono state messe al posto di quelle latine minuscole, per essere accessibili da tastiera.

Nel caso remoto in cui questa scrittura dovesse prendere piede per usi concreti a livello locale, Unicode assegnerebbe a ciascun glifo un codice ben preciso. Bisognerebbe poi mettere a punto una configurazione specifica in cui ad ogni simbolo è associato un tasto sulla tastiera. Così i parlanti potrebbero scrivere normalmente modificando le impostazioni del sistema operativo, senza ottenere risultati ambigui. 

A volte chi ha dovuto inventare un sistema di scrittura per una lingua che non ce l'aveva ha inventato da zero anche la forma delle lettere, tenuto conto che in caso di bilinguismo i bambini si confondono per il fatto che la stessa lettera si pronuncia in maniera diversa a seconda della lingua usata. 

Altre volte invece si è preferito usare come base le lettere dell'alfabeto latino, diffuse in tutto il mondo anche grazie all'informatica, aggiungendo segni diacritici dove necessario. 

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