I type designer più influenti
Continuo a mettere alla prova le intelligenze artificiali per vedere come rispondono.
Nei giorni scorsi ho chiesto prima quali sono le date fondamentali nella storia della tipografia, poi quali sono i nomi principali nella storia della tipografia.
Oggi ho corretto un po' il tiro: ho chiesto chi sono i type designer viventi più influenti al mondo.
Domanda imbarazzante da fare a chiunque. Infatti Gemini, l'intelligenza artificiale di Google, mette le mani avanti: "Individuare i cinque type designer viventi più influenti è un compito arduo, poiché l'influenza è soggettiva e il campo del design tipografico è in continua evoluzione".
Tuttavia fa uno sforzo e i nomi che tira fuori sono quelli di Zapf, Spiekermann, Carter, Frere-Jones e Hoefler.
Per ciascuno di loro ci mette la data di nascita e due righe di biografia.
Ovviamente di Zapf ci mette anche la data di morte, visto che sono dieci anni che il disegnatore tedesco non c'è più, ma evidentemente Gemini lo sente ancora presente.
"Sebbene recentemente scomparso, il suo lavoro continua ad influenzare profondamente il mondo della tipografia", dice il sito. Zapf ha disegnato Palatino e Optima.
Zapf era nato nel 1918. Il più anziano tra quelli rimasti in vita è Matthew Carter, inglese, disegnatore di Verdana e Georgia "progettati specificamente per la lettura su schermo". Il lavoro di Carter ha avuto impatto sulla tipografia digitale.
Frere-Jones e Hoefler invece sono coetanei, nati entrambi nel 1970, e sono tutti e due americani. Il primo ha disegnato Gotham e Whitney, il secondo, fondatore dello studio Hoefler&Co. ha disegnato Hoefler Text e Knockout, "ampiamente utilizzati nel design editoriale e pubblicitario".
Di Spiekermann l'intelligenza artificiale ci dice che è tedesco, fondatore di FontShop, disegnatore di FF Meta e ITC Officina.
Chiedo ora a Copilot, l'IA di Microsoft.
Su alcuni nomi è d'accordo con Gemini: Matthew Carter, Eric Spiekermann e Jonathan Hoefler.
Ma ci mette due nomi nuovi, che non solo non comparivano nell'altra lista ma che nemmeno mi dicono nulla di preciso: Jessica Hische, "designer americana famosa per il suo lavoro nel lettering e per caratteri come Buttermilke Tilda;" e Nadine Chahine, "designer libanese specializzata in tipografia araba e latina, nota per il suo lavoro su caratteri come Frutiger Arabic". Non ci sono però le date di nascita.
Vediamo a questo punto che dice Grok.
Anche qui c'è una premessa: "Identificare i cinque type designer viventi più influenti al mondo nel 2025 è un compito che richiede di considerare il loro impatto attuale nel campo della tipografia, il loro contributo al design dei caratteri e la loro rilevanza nell'industria grafica e digitale. Basandomi su tendenze, riconoscimenti e influenze nel design contemporaneo, ecco una lista dei nomi più significativi ancora attivi oggi", e specifica anche la data del giorno anche se non ce ne sarebbe bisogno.
Carter, Spiekermann e Hoefler non mi stupiscono.
I due nomi insoliti invece sono quelli di Paula Scher e di Carol Twombly.
La cosa mi pare un po' strana: i tre uomini sono gli stessi che ha nominato copilot, elencati nello stesso ordine al primo, secondo e quarto posto, mentre le due donne sconosciute vengono nominate al terzo e al quinto posto.
Lo stesso schema. Una coincidenza? Può darsi che i due servizi abbiano qualche meccanismo in comune.
Comunque la Sceher, americana, classe 1948 è "una graphic designer che ha rivoluzionato la tipografia con il suo lavoro per Pentagram. I suoi progetti, come quelli per The Public Theater, combinano tipografia audace e sperimentale, e continua ad essere una voce creativa di spicco".
La Twombli invece, più giovane, 1959, è celebre per caratteri come Trajan e Myriad, sviluppati durante il suo tempo con Adobe. "Sebbene si sia ritirata dal design attivo per un periodo, il suo lavoro continua ad essere fondamentale nella tipografia digitale e il suo impatto persiste nel 2025".
Tutte e quattro queste donne hanno una voce dedicata su Wikipedia in inglese. La più corta è quella della Chahine, la più lunga, mi sembra, quella della Scheher, con un paragrafo intero dedicato al lavoro che ha fatto per The Public Theater.
Commenti
Posta un commento