Kleiss
C'è stata una rissa tra stranieri a Castiglione delle Stiviere, e qualche influencer di destra si è affrettato a pubblicare sui social la foto dell'articolo di giornale in cui viene raccontato l'episodio.
Non si dice quale quotidiano è, ma nella frase "Quattro in ospedale" noto una Q particolare. La coda spunta verso il basso, ma poi curva di 180 gradi assottigliandosi e termina puntando verso l'alto.
Il carattere è moderno, nel senso che è un serif con parecchio contrasto tra i tratti spessi e quelli sottili.
Anche la codina della a si assottiglia e punta all'insù.
Mando la fotografia a What Font Is, e la risposta secca è Keiss, più nella versione Text che in quella Title.
Dice Identifont che l'autore è Dino Dos Santos, l'anno il 2016, acquistabile dal sito della fonderia DSType e dalla piattaforma My Fonts. Tra i caratteri simili vengono consigliati Hercules, Schotis Text Light, e i classici News 702 ed Excelsior.
L'Excelsior è firmato Chauncey H. Griffith e datato 1931. Al News 702 viene assegnato lo stesso autore, ma nessun anno. La fonderia è Bitstream.
Per quanto ne so io l'aspetto di questi font è completamente diverso rispetto al Keiss. La Q ad esempio qui ha una coda a onda, che comincia verso il lato interno per poi uscire all'esterno. E la a non ha la codina all'insù.
Castiglione è una città che si trova in provincia di Mantova, in Lombardia.
Cerco sul web il titolo dell'articolo e vengo indirizzato sul sito della Gazzetta di Mantova.
L'articolo è quello, ma impaginato con font diversi.
Sbirciando nel codice, viene fuori che il titolo è in DM Serif Display.
Purtroppo non sto usando Firefox quindi non ho immediatamente disponibile l'informazione su dove la pagina prende questo font, se dal proprio server o altrove. Navigare senza strumenti nel codice è sempre più complicato: solo la pagina di base è di 3440 righe, senza contare tutti i file collegati.
Trovo l'istruzione font-face nel file joined.css, ma non è ben chiaro su quale server stanno i file.
Chiedo allora al Copilot: non sia mai riesce a vedere il codice del sito?
Mi dice di no e consiglia di scaricare un'estensione per Edge, WhatFont.
L'estensione si installa al volo, e si avvia facilmente. Basta cliccare su una scritta e compare il nome del font, il peso, le istruzioni che riguardano la famiglia, lo stile, la dimensione, l'interlinea e il colore. Più un'anteprima del set, alternando versione maiuscola e minuscola di ogni lettera, in ordine alfabetico, ma non dice l'indirizzo da cui è preso, che invece dentro Firefox può essere ricavato facilmente.
Alla fine capisco: basta salire di un livello rispetto alla directory css e lì c'è il file .woff.
Normalmente non bisogna andare a toccare i font usati sui siti web, perché potrebbero essere protetti da copyright.
Ma il Dm Serif si trova su Google Fonts, e può essere scaricato gratuitamente dalla piattaforma.
Disegnato da Colophon Foundry, una fonderia basata a Londra e Los Angeles e fondata nel 2009, è un carattere transizionale disponibile sia in versione ad alto contrasto per i titoli sia in versione a contrasto più basso per i testi.
Identifont non ne conosce l'esistenza, ma conosce il Dm Sans, stessa fonderia.
Ma lasciamo stare il DM e torniamo al Keiss. Che dice Fonts In Use?
Il sito segnala solo un uso, per una rivista di moda nel 2019.
Tra l'altro in quell'occasione è stata mobilitata tutta la famiglia: Keiss Big, Keiss Title, Keiss Text, Keiss Condensed Big e Keiss Condensed.
Ovviamente qui l'impaginazione è elegante e creativa, a differenza di quello che si può fare per i titoli di un quotidiano.
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