P22 Kells

Pochi giorni fa era San Patrizio, festa nazionale irlandese molto sentita sia in patria, sia tra i discendenti degli emigranti, sia tra i vari ammiratori che ne approfittano per infilarsi nei pub irlandesi a fare bisboccia. 

Ho dato un'occhiata su X per vedere se c'era qualche banner interessante. Di solito ne circolano a bizzeffe, in questa occasione, e spesso vengono impaginati con font in stile celtico, che è molto caratteristico.

A dire la verità non so se i celti scrivessero e quali caratteri usassero. I font chiamati "celtici" in realtà si ispirano ai manoscritti medievali, soprattutto delle isole britanniche. Le lettere ricordano l'onciale, il semionciale, e qualche minuscola dalla forma particolare. 

La t per esempio al posto del tratto verticale ce ne ha uno semicircolare. La g spesso non ha nessun occhiello, e sembra una specie di s, la f è una lettera che scende al disotto della linea di base anziché salire. 

A sorpresa, il primo banner che trovo non è a favore di San Patrizio, ma contro. Secondo la leggenda, il santo cacciò tutti i serpenti dall'Irlanda. E secondo un'interpretazione comune, i serpenti rappresentano i druidi. Il significato sarebbe quello che San Patrizio avrebbe sostituito il paganesimo col cristianesimo. 

Ma siccome il paganesimo al giorno d'oggi ha i suoi nostalgici, ecco che questi realizzano i loro banner, poster e adesivi con tanto di serpenti, e qualche scritta a mo' di sfottò: "Ehi Patrizio, qui ne è rimasto uno!". 

Sul web ho trovato un articolo molto polemico contro l'intera storia: non è vero che non c'era il cristianesimo prima dell'arrivo di San Patrizio e non è vero che il paganesimo sparì subito dopo. La leggenda dei serpenti è stata inventata soltanto in seguito e non avrebbe nessun valore storico. 

Ma tutto ciò è secondario, per la tematica di questo blog. L'immagine che ho trovato, realizzata da un fan dei serpenti, aveva una scritta in un font tipicamente celtico.

Passo la parola "Patrick" a What Font Is, e il primo risultato che propone è un classico, il P22 Kells Round.

Che è un risultato simile, ma non identico a quello che vedo nella foto. 

Per giunta, il sito non aggiorna l'anteprima ma mi fa vedere soltanto le prime lettere in ordine alfabetico. Fa la stessa cosa anche per alcuni font successivi, poi più giù mi fa vedere anche qualche anteprima della parola che ho cercato io. 

Al secondo posto della lista c'era il Glendower, di Scriptorium, acquistabile su My Fonts.

Il P22 Kells Round è stato realizzato nel 1996 per la fonderia P22 da Richard Kegler e David Setlik. 

Il nome deriva dal più famoso manoscritto d'Irlanda, un evangelario chiamato Libro di Kells, dal nome del monastero in cui è stato conservato. E' datato nono secolo dopo Cristo, ora è conservato nel Trinity College Museum di Dublino. 

La stessa fonderia ha realizzato anche il P22 Kells Square, che è composto di lettere maiuscole a pianta in gran parte rettangolare, ma qua e là con linee curve o oblique, che riproduce uno stile che si usava per le intestazioni. 

Il Round è firmato da Richard Kegler e David Setlik, mentre lo Square porta la firma di Michael Want oltre a quella di Setlik. 

Il P22 Kells non è più acquistabile su My Fonts, dove c'è invece il Kells di Classic Font Company. 

Il font di P22 si trova invece su Font Spring, nelle due versioni Square e Round e con un terzo file, Extras, che contiene le tipiche decorazioni celtiche, con nodi, croci o altro.

Chi cerca qualcosa di gratuito per uso personale può andare a cercare su Dafont, dove c'è una sezione dedicata, Celtico, sotto la categoria Gotici.

I più scaricati nelle ultime ore sono Celtic Garamond the 2nd di No Images Fonts, Seven Swordsmen BB di Blambot, e Morris Roman di Dieter Steffmann.

La catalogazione è completamente arbitraria e discutibile. Lo stile celtico non dovrebbe essere una sottocategoria del gotico. Tra l'altro vengono etichettati come gotici sia i font medievali sia quelli ultramoderni utilizzabili sulle copertine dei dischi metal. Il Morris Roman è più un gotico che un celtico, secondo me, essendo una rivisitazione novecentesca del lavoro fatto agli albori della tipografia, nata alla fine del medioevo. 

Comunque se si sta cercando un celtico è questa lista che bisogna scorrere. 

Un risultato gradevole può essere l'Irish Uncialfabeta, di Manfred Klein, che ha una bella t col tratto centrale curvo e una r dalla forma maiuscola, ma non ha le maiuscole vere e proprie, che all'epoca non si usavano. 

Oggi le maiuscole servono, per scrivere il nome di Patrizio, per esempio, quindi bisogna cerecare qualcos'altro. 

Lo Stonehenge, autore anonimo ha una t e una r come quelle che abbiamo visto, mentre la a ha il tratto di destra obliquo a scendere, e che spunta in alto, anziché essere verticale e poco ingombrante come nel Kells.

L'Irish Penny di K-Type immagino sia ispirato alle scritte che compaiono sulle monetine. E' un senza grazie. 

Lo Sherwood, autore anonimo, il Dalelands di Pixel Sagas e il Pauls Celtic Font 3 di Tattoo Paul sono palesemente ispirati all'American Uncial, di Victor Hammer, 1953, Linotype. 

Il Kells Sd di Steve Deffeyes è una versione gratuita al 100% e di qualità accettabile, ma ci mancano le maiuscole. 

Scorro rapidamente tutta la lista ma non trovo qualche font che mi dia le stesse sensazioni di quello di P22. 

Volendo rivolgersi a Google, il primo che viene in mente è l'Uncial Antiqua, di Astigmatic. 

Ed è anche l'unico celtico che compare, nella categoria Medieval. 

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