Perché esiste il Wingdings

8 anni fa Vox ha realizzato un video di tre minuti per raccontare la storia del Wingdings. 

Wingdings è il nome di uno dei font di Windows, che colpisce l'attenzione perché non contiene lettere dell'alfabeto, ma soltanto simboli. E' un dingbat, come si dice in gergo, anche se non si conosce l'etimologia di questa parola. 

Nel video si fa partire la storia dagli antichi stampatori e incisori, che oltre a realizzare le lettere dell'alfabeto realizzavano ornamenti particolari che servivano a rendere gradevole la pagina. 

Per una buona impaginazione non bastano solo le parole, ma bisogna aggiungerci linee orizzontali o verticali per fare le cornici, simboli per separare i paragrafi, ad esempio foglie, o per evidenziare qualche dettaglio, le cosiddette manine. Oppure dei disegni modulari, che possono essere affiancati a piacimento per realizzare un motivo ripetitivo, ad esempio per incorniciare un contenuto. 

Nel video viene citato Herman Zapf, famoso calligrafo, che disegnò parecchi di questi simboli per un font digitale che venne usato sui computer dalla fine degli anni Settanta. 

Dopo di lui, Charles Bigelow e Kris Holmes lavorarono a vari dingbat nella famiglia Lucida: Arrows, composto solo di frecce; Stars, solo asterischi; e Icons, contenente caratteri speciali da usarsi accanto al testo o nelle grafiche. 

Dice Vox che il Wingdings è l'antenato delle emoji. Come noi possiamo inserire faccine, manine o simboli particolari come una busta da lettera, così si poteva fare a quei tempi attingendo ai glifi di questo font. 

Il problema è che mentre noi oggi abbiamo dei software che ci permettono di arrivare rapidamente al simbolo che cerchiamo, scorrendo una lista a colori organizzata o digitandone il nome, all'epoca non avevano queste scorciatoie. E tra l'altro non esisteva neanche una codifica in grado di stabilire in maniera univoca il valore numerico di un simbolo qualsiasi. Quindi la soluzione che inventarono fu quella di associare ciascun simbolo ad una particolare lettera dell'alfabeto maiuscola o minuscola, o a un qualunque altro segno presente sulla tastiera. 

Ad esempio la faccina sorridente, lo smiley, era disegnata al posto dalle J maiuscola. Per inserirla in un documento bastava scegliere il font Wingdings, digitare J, e il gioco era fatto. 

Il video cita anche il famoso malinteso in cui cadde il New York Post, che accusò Microsoft di nascondere messaggi antisemiti nei suoi font. 

Qualcuno aveva provato a scrivere le iniziali della città di New York City, NYC, usando il Wingdings, e ne era venuto fuori un teschio, una stella di Davide e una mano col pollice in su. Il messaggio era stato interpretato come se fosse stato un invito a uccidere gli ebrei. La Microsoft dovette contattare le associazioni ebraiche per spiegare quale era l'uso del font: la stella di Davide era associata alla Y come scorciatoia, quindi sarebbe comparsa in tutte le parole con la Y. Ma l'azienda non aveva mica provato tutte le combinazioni, perché il font non serviva a comporre parole. Il simbolo col teschio era stato messo nel font in corrispondenza della lettera N non per minacciare di morte qualcuno, ma magari per realizzare cartelli per tenere le persone lontane da una cabina dell'alta tensione. 

La cosa divertente è che quando uscì il Webdings i disegnatori ce lo misero veramente un messaggio nascosto in corrispondenza della sigla di New York. In corrispondenza della N ci misero un occhio, nella Y ci misero un cuore e nella C un paesaggio di grattacieli. La parola che indica l'occhio, eye, in inglese si pronuncia come il pronome di prima persona, io. Il cuore è il simbolo dell'amore. I grattacieli sono la caratteristica di New York. Quindi i simboli possono essere interpretati come la frase "Io amo New York", particolarmente conosciuta dai designer perché collegata con uno dei loghi più celebri del ventesimo secolo. 

In seguito è stato definito lo standard Unicode per cui qualsiasi simbolo al mondo ha il suo codice univoco. Questo permette di cambiare font senza cambiare il significato dei segni che compongono una pagina. Una faccina sorridente inserita col Wingdings diventa una normale J se selezioniamo tutto il testo della pagina per cambiare font. Se invece la inseriamo come simbolo speciale col suo valore Unicode, resta sempre una faccina in qualunque font, semmai cambia stile. 

Tuttavia il Wingdings continua ad essere presente sui computer moderni: si trova nella lista di font che vengono forniti con Windows 11.

Nel Wingdings si trovano simboli che possono avere a che fare con la posta, il telefono, i dispositivi informatici, i documenti cartacei e le cartelle. Ci sono alcune manine per indicare, scrivere o segnalare che qualcosa va bene o non va bene. Ci sono solo tre faccine, sorridente, perplessa e arrabbiata. Ci sono i simboli delle principali religioni, della pace e i segni dello zodiaco. Alcuni pallini numerati, ornamenti vari, tutte le ore segnate su un'orologio a lancette. E poi frecce in tutte le direzioni in vari stili, da quelle che vanno bene per i documenti a quelle che si usano nella segnaletica aeroportuale. 

L'ultimo simbolo è il logo che Microsoft usava negli anni Novanta. 

La pagina di Wikipedia in italiano dedicata al Wingdings ricorda un uso antisemita che venne fatto dopo gli attentati dell 11 settembre del 2001, quando i complottisti usavano scrivere Q33 NY con questo font per insinuare il coinvolgimento degli ebrei nell'attacco. La sigla Q33 venne spacciata come quella di uno dei voli coinvolti nell'attentato alle torri gemelle di New York, ma era solo uno stratagemma per visualizzare un aeroplano e due pagine di testo stilizzate, che potevano ricordare i due grattacieli.

Nonostante la totale infondatezza di questo uso, Wikipedia in italiano gli dedica una pagina a sé.

Qualcuno aveva proposto alla Microsoft di modificare il Wingdings per evitare problemi del genere, ma senza specificare cosa avrebbe dovuto fare di preciso. Spostare la stella di Davide a un'altra lettera? E a quale? O spostare il simbolo del pericolo di morte? E dove?

Microsoft non ha modificato nulla. Del resto l'uso che si fa dei simboli non dipende da chi produce il software, ma dagli utenti. Certo, quando qualcuno ha espresso preoccupazione per l'esistenza dell'emoji con la pistola, le varie aziende si sono affrettate a sostituirla col disegno di una pistoletta ad acqua in plastica colorata.

Ma di recente qualcuno si è lamentato perché alcuni attivisti hanno usato la fetta di cocomero in funzione anti-israeliana, dato che i colori di questo frutto sono gli stessi della bandiera palestinese.

Colpa del disegnatore? No di certo.

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