Alpirsbacher Offizin: la linotype e il torchio

Su Youtube si può vedere un video in lingua tedesca che parla della linotype.

Si tratta di una macchina progettata sul finire dell'Ottocento da un certo Ottmar Mergenthaler. Serviva per comporre i testi da stampare, realizzando intere righe col testo in rilievo che poi doveva essere trasferito in una pressa, inchiostrato e premuto contro il foglio.

Il filmato si apre con la spiegazione del sistema con cui si erano composti i testi nei quattro secoli precedenti, dall'invenzione della tipografia da parte di Gutenberg in poi. Il tipografo doveva avere i caratteri già pronti, acquistandoli dalla fonderia, e allinearli a mano uno alla volta in un compositoio che teneva con l'altra mano per formare le parole. 

Finito di stampare, doveva perdere tempo per rimettere ciascun carattere nel suo scompartimento, uno alla volta.

La linotype permetteva invece di comporre il testo rapidamente digitandolo su una tastiera, e una volta prodotta la riga con le lettere in rilievo le matrici tornavano da sole al loro posto. 

Il video è sottotitolato in tedesco in automatico, con la possibilità di traduzione automatica in italiano, ma il risultato che viene fuori è quasi del tutto incomprensibile.

Dopo circa cinque minuti dall'inizio del video, dopo avere ricostruito la storia dell'invenzione e del suo inventore, il tizio che dà le spiegazioni attiva un interruttore. Alcuni meccanismi della macchina iniziano a girare in continuazione, attivati da un motorino elettrico.

A quel punto l'uomo digita alcune parole, ottiene la riga di testo in metallo, segue il percorso delle matrici che tornano al loro posto. Poi apre le varie parti della macchina per mostrare come è fatto il magazzino e com'è fatto il dispositivo in cui viene pompato il metallo fuso. Infine parte la musica di riempimento e il filmato prosegue con un montaggio di inquadrature che si concentrano sui vari dettagli della macchina in funzione. 

Purtroppo non mi viene in mente un video in cui vengano date le stesse spiegazioni in maniera chiara ma in lingua italiana. 

Nel filmato compare il logo della Alpirsbacher Offizin

Si tratta di un piccolo museo e laboratorio aperto la domenica pomeriggio che si trova nella città di Alpirsbach, in Germania. 

Il personaggio che si vede in questo filmato si chiama Hermann Kilgus, ed è anche colui che ha realizzato una replica della pressa di Gutenberg, in legno, di cui spiega il funzionamento in un altro filmato, più breve, caricato sempre dallo stesso utente.

La press in questione è più piccola di altre presse simili che sono state realizzate in giro per il mondo, perché a quanto si sa Gutenberg stampava una pagina alla volta. Purtroppo non esistono schemi che mostrano come era fatta la pressa originale, quindi chi ha realizzato le repliche ha dovuto tirare a indovinare sulla base di quello che si vede nelle stampe in cui sono raffigurate le stamperie in funzione nei decenni successivi.

Nella pressa di Gutenberg la forma con i caratteri in rilievo veniva appoggiata in orizzontale su un piano. Con due tamponi bisognava inchiostrare con cura tutti i caratteri. Poi si disponeva un foglio al disopra dei caratteri inchiostrati, si spingeva il carrello sotto la pressa e si tirava una leva, che grazie a una vite trasferiva l'energia verso il basso, premendo il foglio sui caratteri. 

Lo stesso schema costruttivo rimase invariato per secoli, fino alla rivoluzione industriale dell'Ottocento, quando per applicare l'energia delle macchine a vapore alle presse da stampa si misero a punto soluzioni completamente diverse. Fino a quel momento, il principale cambiamento aveva riguardato i materiali: al posto del legno, si era iniziato ad utilizzare il metallo, più robusto e indeformabile e quindi in grado di ottenere risultati più precisi. Nel filmato si intravede una pressa del genere sulla sinistra.

Ovviamente questa è solo la differenza più appariscente, in realtà erano stati introdotti nel corso del tempo tanti dettagli più o meno importanti per semplificare il lavoro.

Ad esempio nella pressa che si vede in questo filmato manca il timpano: il foglio viene semplicemente appoggiato sulla forma inchiostrata, e questo avrebbe creato dei grossi problemi di allineamento. Nei torchi di epoca successiva invece i tipografi potevano disporre i fogli all'interno di una cornice, allineandoli grazie a dei chiodini, e tenendo fermo il foglio con una pergamena. Il tutto si ripiegava rapidamente sul carrello senza perdere l'allineamento.

Anche lo spostamento del carrello non era fatto direttamente a mano, nei modelli successivi, ma tramite una manovella che veniva girata. 

Anche in questo caso sarebbe interessante vedere un video in cui vengono mostrate le varie parti del torchio con spiegazioni chiare in lingua italiana, oppure un semplice schema con la nomenclatura corretta, ma purtroppo sul web si trova ben poco. 

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