De Sphaera
Pochi giorni fa c'è stato in Italia un evento le cui grafiche sono state ispirate dalle illustrazioni del De Sphaera, che a quanto pare è "il più bel manoscritto astrologico del Rinascimento", come ha scritto D di Repubblica riportando la notizia.
Wikipedia dedica una pagina a questo libro, miniato e decorato su pergamena attorno al 1470 da un artista lombardo, presumibilmente Cristoforo de Predis per la corte sforzesca di Milano.
L'articolo dell'enciclopedia segue le vicende storiche dell'oggetto, finito prima a Ferrara e poi a Modena nel Settecento, e ne descrive il contenuto.
Ciò che lo ha reso famoso sono le quindici illustrazioni miniate e i nove disegni astronomici.
Oltre ad alcuni grafici riconducibili a un trattato medievale di Giovanni Sacrobosco ci sono dei versi letterari attribuiti a un certo Francesco Filelfo, scritti "in scrittura semigotica libraria".
Il link porta alla pagina dedicata genericamente alla Scrittura Gotica, soffermandosi sul paragrafo Tipologie dove troviamo in neretto la parola "semigotica" indicata come nome alternativo della Rotunda, uno stile che rappresenta "un compromesso tra l'originaria tonda carolina e la scrittura spezzata, ed è infatti caratterizzata da forme più arrotondate".
Nella pagina di Wikipedia dedicata al manoscritto ci sono anche le foto di due pagine miniate. In una si vedono alcune persone che passeggiano in una radura circondata da un filare di alberi, mentre i due terzi superiori del disegno sono occupati da un cerchio contenenti figure allegoriche, in tema astrologico (una donna nuda che rappresenta Venere, con due cerchi più piccoli in cui si vedono Bilancia e Toro). Nell'altra è raffigurato un giardino in una città, con musicanti e persone vestite qua e là, mentre altre persone fanno il bagno in una fontana.
Nella prima immagine è possibile vedere anche alcune scritte, realizzate con due inchiostri diversi, rosso e blu.
In una riga la lettera iniziale è rossa e il resto della frase è in blu, nella successiva avviene l'inverso, e così per altre due righe.
Mentre nei gotici tipo l'Old English la lettera o è disegnata a quattro lati rettilinei, due verticali e due obliqui, qui invece questa lettera si disegna con due tratti curvi, uno in basso a sinistra e uno in alto a destra.
Il testo è in italiano.
Notiamo che veniva usata ancora la r rotunda, che corrisponde all'incirca alla parte di destra di una R maiuscola. Nella parola "ardore", la prima r è normale, perché deve reggersi da sola, mentre la seconda è rotunda, perché viene dopo la o, pur non essendo legate le due lettere come avveniva nel medioevo.
La lettera u viene usata anche per indicare la v.
La s viene usata nella versione lunga, che è come una f senza trattino centrale sul lato destro.
Ci sono anche delle legature, come per esempio tra le lettere d ed e. Nessuna complicazione, tenuto conto che non si tratta di un testo stampato ma tracciato a mano.
La z ha la forma del 3. La d ha volte ha la forma normale mentre altre è senza tratto ascendente, ma chiude con un tratto orizzontale che punta verso sinistra (credo che si disegnasse a partire da lì, in effetti).
Provo a passare una parola a What Font Is, per vedere se c'è qualche carattere digitale con gli stessi parametri.
Tra tanti risultati che non c'entrano niente, ce n'è qualcuno che è meglio degli altri.
All'ottavo posto trovo il Red Baron, preso dalla piattaforma Creative Market.
All'undicesimo c'è il Rising Sun, preso da MyFonts.
Al successivo il 1483 Rotunda Lyon. Che dal nome ci riporta verso quell'epoca, fine Quattrocento, quando la stampa era già stata inventata; richiama il nome Rotunda, che è quello dello stile cosiddetto semigotico; e contiene il nome Lyon, che se è quello della città francese implicherebbe che questo stile si usava anche all'estero, almeno nei paesi meno germanici.
Il tratto ascendente della d qui è più corto di quello che si vede sul manoscritto, ed ha una grazia molto ingombrante.
Tra quelli gratuiti ne noto uno che si chiama Started By A Mouse. E poi Vinque, Old Wise Lord fino ad arrivare a Oldania e Cimbrian.
Alcuni di questi si trovano solo su siti "pirata", non mi fido granché.
Il Vinque è realizzato da Typodermic, diffuso con licenza 100% Free, dice Dafont, ma probabilmente solo per uso desktop. "Ispirato al rinascimento artistico del movimento Arts And Crafts del diciannovesimo secolo", dice la descrizione, "Vinque non paga solo un omaggio al lettering medievale, lo reinventa per l'era digitale". Non c'è il nome di Morris, ma si capisce dove andiamo a parare.
Il font gratuito è solo uno, ma la famiglia comprende 14 stili, acquistabili su My Fonts: tutti i pesi da Hairline a Bold, più i corsivi (che nel medioevo non si usavano)
L'Oldania si trova qua e là, ma è un nome conosciuto, dato che fa parte di un pacchetto di font diffusi nelle community Linux. La licenza è GNU General Public License V2 e successiva, "with font exception".
I vari tipi di carattere prodotti nell'ambito di questo progetto possono essere ancora scaricati da un sito apposito, compressi in formato tar.gz. Se Windows non sa come aprirli, si può provare a cliccare col destro e utilizzare il software che si usa per i file compressi, ad esempio 7-Zip.
Comunque, le scritte che si vedono nelle pagine del De Sphaera sono tutt'altra cosa.
Per rendersi conto della bellezza delle illustrazioni, si può vedere un video caricato su Youtube da un'azienda che ha realizzato un'edizione facsimile del manoscritto, un paio d'anni fa.
Ne sono state stampate 980 copie, alcune ancora disponibili in vendita. Prezzo sconosciuto ma siamo nella fascia fra mille e tremila euro.
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