Hanifi Rohingya

Ho cercato "hanifi rohingya script" con Bing, e il motore di ricerca ha risposto piazzando un testo realizzato dall'intelligenza artificiale Copilot davanti alla lista dei siti web. Un nuovo passo avanti per staccare gli utenti gli uni dagli altri e togliere traffico ai loro siti. Che motivo ci sarà in futuro per visitare i siti web, se l'utente ha già la risposta fornita dalla IA? E che motivo ci sarebbe di produrre nuovi contenuti, se i motori di ricerca non indirizzano il traffico verso i siti web? E' chiaro che le dinamiche di internet stanno cambiando, e lo stanno facendo di giorno in giorno sotto i nostri occhi. 

Bing/Copilot mi dice, in italiano, "Fatto! Ecco cosa ho trovato:", ma poi il testo che è stato generato è in lingua inglese, anche se un pulsante a destra permette di ottenere la traduzione.

Comunque, la scrittura hanifi rohingya è stata sviluppata negli anni Ottanta per una lingua parlata a Myanmar, la Birmania. 

La scrittura è stata inventata da un certo Maulana Hanif. In precedenza si erano usate le lettere arabe, urdu o latine. 

L'alfabeto è costituito da 28 lettere, ispirate a quelle arabe e persiane e che pure si scrivono da destra a sinistra.

L'invenzione è recente e non ha ancora preso del tutto piede. In molti continuano a utilizzare le lettere latine, più comode per le comunicazioni digitali. 

Wikipedia non ha un articolo in italiano dedicato a questa scrittura, ma solo in altre lingue tra cui l'inglese.

A differenza dell'arabo, l'hanifi rohingya è un alfabeto vero e proprio, ossia tutte le vocali vengono scritte come lettere indipendenti, anche se devono essere comunque collegate con una consonante. 

L'enciclopedia contiene una tabella con tutte le lettere ed anche un esempio di testo in questa scrittura, sempre usando i caratteri Unicode. Questo significa che se un utente non ha installato sul proprio computer un font apposito, come è il mio caso, vede solo una sequenza di rettangolini vuoti. 

Inutile dire che è già stato messo a punto un font per questa scrittura nell'ambito del progetto Noto. Si può ottenere gratuitamente su Google Fonts, si chiama Noto Sans Hanifi Rohingya

Tutte le lettere sono caratterizzate dall'avere solo linee curve. Non somigliano affatto alle lettere latine, ed è impossibile confonderle con quelle arabe, anche se come l'arabo questa scrittura prevede che le lettere siano unite l'una all'altra. 

Come nell'arabo non c'è distinzione tra maiuscole e minuscole. I blocchi hanifi rohingya e arabo comprendono solo 65 caratteri. Il font è composto in totale da 179 glifi, incluse ovviamente le lettere latine maiuscole e minuscole, la punteggiatura, i segni matematici e i numeri. 

A proposito dei numeri: c'è da dire che chi ha inventato questa scrittura ha previsto che anche le cifre numeriche dovessero avere una forma diversa da quella dei numeri arabi che si usano in tutto il mondo. 

Gli unici due che si riconoscono probabilmente sono lo 0 e l'1. Il primo è praticamente uguale al nostro, mentre il secondo è un semplice trattino verticale. Il 9 può essere simile a quello che usiamo noi, ma con l'aggiunta di un tratto che sale verso destra a partire dall'estremità inferiore, e non va confuso col 2 che pure sembra un 9 ma con l'occhiello aperto. 

Per vedere l'intero alfabeto e tutti i numeri senza installare niente si può fare riferimento ad Omniglot, dove l'intero set è stato inserito sotto forma di immagine. Per ogni lettera viene fornito il nome, la traslitterazione e la pronuncia fonetica. Anche per i numeri viene fornito il nome, sia scritto in hanifi rohingya che in lettere latine. 

Per Wikipedia la scrittura è stata creata da Mohammad Hanif e dai suoi colleghi (non Maulana Hanif come ha detto Copilot), ma il link conduce a un redirect alla stessa pagina in cui si trova. 

Il sito Rohingya Vision cita Hanif due volte, chiamandolo Maulan la prima volta e Maulana la seconda. 

Secondo il sito il primo carattere tipografico digitale che ha supportato questa scrittura sarebbe stato realizzato nel 2002 da un certo Muhammed Noor. 

Nel 2017 addirittura il Guardian ha dedicato un articolo alla digitalizzazione della scrittura Rohingya, visto che il popolo in questione è una minoranza musulmana perseguitata nel suo Paese. 

L'articolo riportava anche alcune dichiarazioni di Hanif, qui chiamato Mohammad, che a quanto pare è un'insegnante in una madrassa nel Bangladesh. 

Nel Bangladesh erano arrivati da poco 650 mila rohingya in fuga dal golpe militare. 

Nel testo compariva anche una dichiarazione di Muhammad Noor, il programmatore che aveva messo a punto il carattere tipografico, "utilizzabile nei programmi di videoscrittura ma non ancora nell'uso online", all'epoca.

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