La tomba di papa Francesco
Apro una nuova finestra sul mio browser, senza essere loggato, e la notizia d'apertura che mi viene proposta da Msn riguarda l'ambito tipografico.
Titolo: "L'incredibile errore della A sulla tomba di Papa Francesco".
Autore: Redazione Tbc.
Che è successo? Sulla lapide che è stata messa nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma sulla tomba del pontefice c'è scritto semplicemente "Franciscvs", in lettere romane, tutto maiuscolo. Senonché qualcuno ha notato che c'è troppo spazio prima e dopo la lettera A. Insomma, sulla tomba ci sarebbe scritto qualcosa tipo "Fr a nciscvs".
"Curare i dettagli, soprattutto in contesti simbolici come quello della tomba di un papa, non è un vezzo estetico, ma un atto di devozione", dice l'articolo che compare su Msn. "La disarmonia creata da una spaziatura maldestra infrange il patto visivo che ogni opera d'arte dovrebbe stipulare con chi la osserva: quello di trasmettere equilibrio, rispetto, attenzione. La lapide di Papa Francesco, pensata per accompagnare la memoria di un pontefice che ha segnato un'epoca, meriterebbe un'attenzione ai dettagli proporzionata alla grandezza del compito. Quando si dice che 'Dio è nei dettagli' si parla anche di questo: della capacità di onorare, anche attraverso una singola incisione, la dignità di una vita straordinaria".
A notare il dettaglio e trasformarlo in notizia nazionale a quanto pare è stato il settimanale L'Espresso.
La parte centrale dell'articolo di Msn è dedicata alla spiegazione di cos'è il kerning o crenatura, "una delle operazioni più raffinate della tipografia. Consiste nell'aggiustare manualmente lo spazio tra due lettere, cercando un equilibrio che favorisca la leggibilità e preservi l'armonia visiva del testo. Non si tratta di un calcolo meccanico: le lettere non sono scatole identiche, ma figure diverse che accostate possono generare spazi ottici spiacevoli".
Segue il classico esempio dell'accoppiata AV, e un riferimento alle vecchie macchine da scrivere a spaziatura fissa.
Il termine kerning viene usato con significati diversi in contesti diversi, e spesso a sproposito.
Quando si va a realizzare un font, dopo avere disegnato la lettera è importante regolare con cura lo spazio vuoto che la precede e quello che la segue, proprio perché ogni lettera è diversa dalle altre e bisogna evitare che le parole sembrino spezzate, appunto, o che alcune lettere sembrino troppo attaccate tra di loro.
Ad esempio una lettera T posta vicino a un'altra T al massimo la può toccare soltanto con la punta del tratto orizzontale, mentre una I messa troppo vicina ad una L la toccherebbe per tutta l'estensione del tratto verticale.
Quindi per lettere diverse bisogna impostare valori diversi di spalla destra e spalla sinistra, a seconda della loro forma.
Tuttavia questo non è kerning.
Nei moderni software si parla di kerning soltanto quando il disegnatore crea una coppia di crenatura, o kerning pair, tra due lettere particolarmente complicate e aggiunge in un'apposita casella un numero, che indica di quante unità queste due lettere devono essere avvicinate tra di loro quando sono adiacenti.
L'esempio classico riguarda la A e la V. Se impostassimo a 0 la spalla destra e sinistra di entrambe, verrebbe fuori che due V consecutive o due A consecutive si toccherebbero, ma una A seguita da una V sarebbero ancora molto distanti tra di loro, dato che la spalla si misura in orizzontale. La distanza orizzontale tra l'estremità inferiore destra della A e quella superiore sinistra della V potrebbe essere nulla, ma i due tratti paralleli resterebbero comunque molto distanti tra di loro.
In un caso come questo il disegnatore crea due coppie di crenatura, AV e VA, e può impostare lo stesso valore per entrambe. Può sembrare una cosa ridondante, ma in questo caso entrambe le lettere sono simmetriche. Pensiamo invece alla T e alla L. Mentre dobbiamo creare una coppia di crenatura per la combinazione LT, per riempire lo spazio vuoto in alto a destra nella prima lettera, senza comunque che le due si tocchino, non dobbiamo fare la stessa cosa per la coppia TL.
In tipografia è usata anche un'altra parola per indicare lo spazio tra le lettere: tracking. Nei programmi di videoscrittura c'è la possibilità di aumentare o diminuire il tracking a seconda delle esigenze.
Ad esempio per fare un logo può essere necessario avvicinare tutte le lettere tra di loro per rendere la parola un blocco unico, oppure in pubblicità può essere necessario allontanarle tra di loro per occupare con le parole uno spazio maggiore senza coprire l'immagine di sfondo o senza appesantire troppo la composizione.
Si può parlare di kerning nel caso della tomba di Papa Francesco? Io direi di no. La sequenza delle lettere RAN non crea nessun problema particolare: entrambe le estremità della A finiscono in prossimità delle estremità delle lettere adiacenti, quindi non c'è da avvicinarle ulteriormente.
Com'è possibile che la lapide sia stata sbagliata?
Al giorno d'oggi credo che esistono delle tecnologie laser in grado di trasferire una scritta digitale o un disegno su marmo, ma tradizionalmente il lavoro viene fatto a mano.
In origine le lettere venivano disegnate da zero di volta in volta, ma poi per comodità sono entrati in uso degli stencil (maschere) che permettevano di disegnare rapidamente la forma perfetta sul marmo. Poi, ai vecchi tempi si procedeva con scalpello e martello per incidere nella pietra, tac-tac-tac, mentre oggi si usa uno scalpello meccanico che fa un fracasso tipo martello pneumatico.
Insomma, se l'incisore ha lavorato trasferendo una lettera per volta, è facile che abbia perso di vista l'aspetto complessivo della scritta.
Apro una nuova scheda sul browser, e Msn mi consiglia un altro articolo sull'argomento, stavolta di Leggo.
Titolo: "Errore sulla lapide del Papa: la scritta 'Franciscvs' è disarmonica".
"A volte le cose semplici sono le più difficili", e l'attacco del pezzo. La lapide è "Un'opera senza fronzoli, che ha richiesto un lavoro minimo, ossia l'incisione del nome. Fine. Nient'altro. Eppure su quella lapide spoglia che rappresenta la semplicità del Papa recentemente scomparso c'è un errore".
Anche qui si cita l'Espresso e si parla di kerning, ma non si danno spiegazioni tecniche sull'argomento.
Si danno informazioni sul marmo usato e si nota che non è stato aggiunto inchiostro nero nelle lettere incise.
Faccio una ricerca su Google, e ottengo risultati dai siti di Adnkronos ("L'errore che fa discutere"), Rainews ("L'imperfezione che fa discutere"), SkyTg24 ("Un errore grafico sulla lapide"), Io Donna ("Polemica per errore sulla lapide"). E poi troviamo TgLa7, Fanpage, Corriere della Sera, La Provincia di Varese, Libero, Il Tempo ("Un errore nella scritta sulla tomba?"), Huff post, La Stampa, Quotidiano di Bari, Tiscali, Cremonaoggi, SuperEva, Tag24, The Social Post ("Quell'errore che nessuno aveva visto. E adesso?), Il Sole 24 Ore ("E' dibattito sul web").
E poi Bologna Cronaca, Il Meteo, Cagliari Live Magazine, Il Mattino, Area C, Il Fatto Nisseno, Dagospia, The Soundcheck, Notizie.it ("Clamoroso errore"), Il Dolomiti, La Sicilia, LaPresse, Stranotizie, Askanews, Business.it...
The Social Post raccoglie l'opinione degli "esperti di marmo", senza fare nomi. Si parla di "minime variazioni nel colpo o nell'angolazione" che nella lavorazione manuale possono determinare uno "spostamento millimetrico delle lettere". Ma qui l'errore riguarderebbe non l'incisione, ma il tracciamento preliminare.
Ancora, troviamo Centro Meteo Italiano, Torino Cronaca, Caffeina Magazine, Il Gazzettino Motori (ma perché?), La Notizia, Terzo Tempo Sport Magazine, La Cronaca di Roma e Fidelity Donna.
Non ho controllato i social, ma immagino che chiunque sappia a malapena fare la O col bicchiere abbia una sua opinione in proposito: sostituire la lapide o lasciarla così?
Fortunatamente non circola il nome del presunto responsabile.
Su questo blog avevo già dedicato un post a lapidi ed errori, in occasione dell'inaugurazione di un monumento alle vittime di Nassiriya. In quel caso il marmista aveva evidentemente dimenticato il nome di una delle vittime, nell'ordine alfabetico, e lo aveva aggiunto dopo, alla fine. La cosa strana è che invece di usare un font, aveva tracciato a mano le lettere in maniera irregolare, Dio solo sa perché. Aveva anche dimenticato la seconda i nel nome Nassiriya, e aveva risolto aggiungendo un punto sulla y. La cosa mi aveva fatto raggelare il sangue: le scritte sulla pietra possono sopravvivere ai millenni e alle esplosioni nucleari, un errore su pietra è per sempre. In quel caso però si trattava di un piccolo monumento in un piccolo paese, nemmeno la stampa locale lo aveva notato, e nemmeno i social.
Qui la cosa è sotto gli occhi di tutti. Provo a fare una ricerca in inglese con Google, ma pare che all'estero l'imprecisione non sia stata notata più di tanto, ancora.
Ne ha scritto qualcosa ieri Fast Company, che ha titolato: "The kerning on the pope's tomb is a travesty", ossia "La crenatura sulla tomba del papa è una farsa".
A differenza della superficialità degli articoli italiani, qui vengono fatti i nomi degli esperti che hanno espresso la loro opinione: Cheryl Jacobsen, Christopher Calderhead.
Quest'ultimo ha ipotizzato che il marmista abbia distanziato le lettere in maniera uniforme a partire dagli estremi: la distanza dalla punta della R e quella della A sarebbe la stessa che c'è tra la C e la I, anche se la diversa conformazione delle lettere avrebbe meritato un trattamento diverso. C'è anche un'immagine che spiega il concetto.
In realtà misurando sommariamente sulla foto non mi pare che sia proprio questo il problema. Se fosse come dice l'esperto ci sarebbe una certa regolarità almeno, invece sembra che non ci sia neanche quella.
Tra le altre cose, l'articolo nota che se si fosse scelto un carattere più informale, come quello delle scritte nelle catacombe, le irregolarità non avrebbero avuto grossa importanza. Invece si è scelto qualcosa di formale, che quindi richiedeva estrema cura per quanto riguarda la disposizione delle lettere nello spazio.
Le lettere scelte per la tomba del papa sono tratte da un normale serif tipografico, e quindi ispirate a quelle delle iscrizioni lapidarie romane. Gli antichi romani conoscevano solo le maiuscole, e non facevano differenza tra U e V. Il latino è tuttora la lingua ufficiale della Chiesa, ecco perché il nome è scritto in latino, tutto in maiuscolo, e con la V al posto della U.
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