Luminari

Una rivista religiosa ha spedito una lettera per Pasqua agli abbonati con la scritta "Il Signore Risorto", in caratteri medievali.
Non un blackletter dalle linee spezzate, ma lettere formate da tratti curvi, qualcosa di vicino all'onciale.
Scatto una foto alla scritta, ne mando una parola a What Font Is e il primo risultato sarebbe quello giusto: Kount Tbat, attinto da Creative Fabrica.
Vado sul sito e lì pare che il progetto viene attribuito a TelemlyCreations.
La fonderia ha caricato ben 49 font sul sito. 
Ma la piattaforma non è una delle principali. Non mi convince: il lavoro è originale o è una copia di qualcosa di più famoso a livello commerciale?
Provo ad inserire le lettere che ho nel questionario di Identifont. Sulla busta della lettera sono presenti soltanto le lettere maiuscole.
E' un serif, come Tanger Serif Narrow, Grumpy Black 36 e Baltica (i primi font a cui sta pensando il sito dopo questa prima domanda).
La G è fatta a spirale, come una specie di 6 aperto ma con una ingombrante grazia all'estremità superiore. Comunque non c'è traccia di barra che spunta verso destra, e non ha sperone in basso.
Il sito pensa a roba moderna, tipo City, Player Bold o Belwe, ma anche Souvenir e Rockwell
La E ha le grazie sul tratto centrale. Ha anche ala forma di una C con barra centrale. In due domande restringiamo la ricerca, tra i Popular Matches il sito segnala solo il p22 Vienna Regular, che è qualcosa a cavallo tra Ottocento e Novecento.
La domanda successiva distingue tra Blackletter e Plain. La salto, dato che siamo già abbastanza stretti, solo 75 font con questi requisiti. 
La pancia della R tocca la verticale.
I caratteri sono astratti, con asse verticale.
Fine del gioco: P22 Vienna Regular. Ispirato a qualcosa disegnato in Austria all'inizio del ventesimo secolo.
Completamente fuori strada. 
Allora tento con What The Font, che cerca solo nell'archivio di My Fonts. 
Il primo risultato è Luminari.
E non c'è dubbio che si tratta di quello che compariva sulla busta in questione. 
Il font è distribuito da Canada Type. L'autore è Philip Bouwsma, l'anno il 2008.
Tra i caratteri simili, il sito indica Vinque, Bc Rebecca Grim, Orbe, ma anche i lavori derivati da quelli di Morris: P22 Morris Troy e Morris Gothic. 
Seguono Fyne Fish NF, Fairy Tale, Bradley, Blackmoor e Trickster. 
Nella descrizione si dice che ci si ispira a lettere tracciate tra il nono e il quindicesimo secolo dopo Cristo. Le maiuscole sono ispirate ai famosi salteri di Manmouth, e quello di Ramsey del dodicesimo secolo. 
Le minuscole invece rivelano l'influsso dell'umanista italiano Poggio Bracciolini. 
Il nome di Ramsey è famoso, abbiamo già incontrato altri font ispirati al manoscritto in questione, ma Monmouth?
Si tratta di una località nel Galles, Gran Bretagna, in cui sono conservati vari salteri di varie epoche.
Qualche foto si può vedere sul sito della locale università. 
Le calligrafie variano enormemente dall'uno all'altro, ma in una delle immagini si vede una pagina chiara e pulita come se fosse scritta usando il Luminari. Non è un salterio, però, è una Bibbia, e manca una datazione precisa.
Su Fonts In Use ci sono tre segnalazioni che riguardano il Luminari. 
I font simili sono Codex, che è l'unico ad avere qualche uso segnalato, Francesca Gothic, Hrabanus, Kuntsler-Gotisch, Litania, Lombardic Capitals, Orbe e Silentium. 
Solo un altro dei font di Bouwsma ha meritato una segnalazione sul sito: il Maestro, un corsivo pressoché cancelleresco che porta anche la firma di Patrick Griffin. Comunue ne vengono elencati molti altri. 
Nonostante il cognome un po' esotico, nella biografia di Bouwsma pubblicata da Identifont non compare altro riferimento geografico che non sia l'Università della California a Berkeley, Stati Uniti d'America. 

Commenti

Post più popolari