Monospaced
Fino a poco tempo fa Google Fonts smistava i caratteri in cinque categorie: serif, sans, display, handwriting e monospace, se non sbaglio.
Il catalogo si è riempito sempre più e questa classificazione ha iniziato ad essere inadeguata. Ad esempio nella categoria display c'era qualunque cosa, dal far west al medioevo alla fantascienza, per cui chi cercava una carattristica precisa doveva scorrere una lista molto lunga.
Oggi che i font caricati sul sito sono 1807, esiste un sistema di classificazione più dettagliato: sono previsti varie classi di parametri tra i quali scegliere: feeling, appearance, calligraphy, serif, sans serif, technology e seasonal, oltre ad altri filtri per lingua e numero di stili.
Ognuna di queste classi comprende vari tag: ad esempio tra i serif si possono isolare i transizionali, gli slab, gli old style, i moderni, gli umanisti, gli scozzesi, i fatface e i didone.
E i mono che fine hanno fatto?
Non sono più una categoria a sé ma una sottocategoria alla voce Appearance, come medieval, blackletter, tuscan, art nouveau, techno o art deco.
I monospace caricati sul sito sono 47, circa il due e mezzo per cento del totale.
Il più "rilevante" è il Roboto Mono seguito da Inconsolata e Source Code Pro, mentre in coda alla lista troviamo Workbench e Sixtifour, che sono adatti a usi un po' particolari, visto che simulano l'effetto di un vecchio monitor a tubo catodico, con le lettere composte di righe orizzontali parallele.
La lista può essere organizzata in base ad altri quattro criteri: trending, most popular, newest e name.
Scegliendo Most Popular, le prime tre posizioni restano invariate, mentre tra le ultime due si intrufolano l'LXGW WenKai Mono TC (anteprima in caratteri cinesi) e l'Ubuntu Sans Mono.
Il più recente invece è l'Atkinson Hyperlegible Mono, firmato da Braille Institute, Applied Design Works, Elliot Scot, Megan Eiswert e Letters From Sweden.
Il penultimo è Geist Mono, pure questo frutto di un lavoro di squadra.
Li precedono il Doto, dove ogni lettera è composta di puntini come nei display a led, e il Sixtyfour Convenrgence, che di nuovo emula il tubo catodico ma stavolta in versione color font.
L'ultimo della lista, che dovrebbe essere il primo monospace che è comparso sulla piattaforma, è l'Inconsolata.
Nel corso della storia le lettere latine hanno sempre avuto delle larghezze diverse a seconda della loro conformazione. La I è sempre stata più stretta della M. Quando nell'Ottocento sono state inventate le prime macchine da scrivere, c'è stata l'esigenza di avere lettere tutte della stessa larghezza, visto che i meccanismi avanzavano di uno spazio fisso alla pressione di qualunque tasto. Quindi i disegnatori si sono ingegnati ad allargare la I aggiungendoci delle grazie spropositate, e restringere lettere come M o peggio W.
Con l'arrivo dei computer pure c'è stata l'esigenza di utilizzare lettere monospace, perché la visualizzazione di un testo sullo schermo era collegata ad un numero fisso di locazioni di memoria.
Oggi non ci sono limitazioni tecniche dovute ai dispositivi, tuttavia i font monospace continuano ad essere usati in diversi ambiti, tra cui la programmazione e la contabilità.
Chiaramente l'aspetto delle lettere è cambiato rispetto alle epoche precedenti. Oggi i più popolari mono di Google Fonts sono senza grazie nelle lettere più larghe. La m non ha grazie, ma la i obbligatoriamente sì in font come Roboto Mono, Inconsolata, Source Code Pro, IBM Plex Mono, Nanum Gothic Coding, Jet Brains Mono e Space Mono.
Il serif pù popolare è il Courier Prime dove la m ha grazie in basso solo sul lato destro nelle due aste verticali di destra.
Lo stesso avviene nel Cutive Mono, che ha un aspetto più simile a quello delle vecchie macchine da scrivere.
Normalmente la i monospace si disegna con una grazia sola sul lato sinistro in alto e grazie da entrambi i lati in basso. Tuttavia ci sono alcune eccezioni.
Nel Source Code Pro c'è una sola grazia, sul lato superiore a sinistra. Nell'Ubuntu Mono c'è la grazia superiore a sinistra mentre l'estremità inferiore curva a manico d'ombrello verso destra. Nello Share Tech Mono abbiamo solo due grazie: superiore sinistra e inferiore destra. Nel Nova Mono non ci sono grazie rettilinee, ma l'estremità inferiore curva verso destra a semicirconferenza.
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