Mortised Ornaments
Su Dafont nella categoria Simboli c'è una sottocategoria chiamata Antico che raccoglie quattro pagine di dingbat che fanno riferimento a tradizioni diverse.
Il più scaricato nelle ultime 24 ore è il Mortised Ornaments di Intellecta Design, 75 glifi in tutto, che mi richiama un immaginario barocco. Tipiche decorazioni ottenute a partire dalla forma di foglie arricciate, a volte già composte in maniera simmetrica, altre volte separate: c'è una versione che va verso destra e una che va verso sinistra, simmetriche ma collocate in glifi diversi.
Ci sono poi intricate composizioni rettangolari che si possono usare per costruire delle cornici, nonché delle cornici già pronte, di forma rettangolare o ovale.
C'è poi qualche cartiglio e qualche coppa.
In certi periodi queste decorazioni erano molto usate in tipografia, sia per decorare i frontespizi dei libri, sia per mettere in evidenza i singoli capitoli.
I download di ieri sono stati 56.
Tre font della stessa fonderia hanno ottenuto un risultato maggiore: Vorname, maiuscole gotiche evidentemente da usare come capolettera; Indenture English Penman, corsivo calligrafico inclinato in avanti e svolazzante; CornPop, decorazioni tipografiche di vario genere da mettere agli angoli della pagina.
Il meno scaricato di questa fonderia invece è l'Hollandisch Closed, inserito nella categoria Gotici/Varie, un blackletter di difficile lettura e dall'aspetto un po' insolito.
Per tornare alla categoria Antico, al secondo posto c'è l'Ancient Egyptian Hieroglyphs, una bella versione dei geroglifici egiziani, che è risaputo avevano anche una componente fonetica oltre che una ideografica. Ogni glifo è disponibile in due versioni: orientato a destra e orientato verso sinistra. Gli antichi egiziani infatti scrivevano in entrambe le direzioni a seconda delle esigenze, a ribaltavano il disegno per indicare il verso di lettura.
I due risultati successivi sono altri dingbat di Intellecta Design: Victorian Free Ornaments Two e Mortised Ornaments Free Two, ancora decorazioni tipografiche usate nei secoli passati.
Dopo troviamo Greek Mithology di Woodcutter, che sono disegni che evocano l'antica grecia inseriti al posto delle lettere del font.
All'ultimo posto della lista troviamo il Kemethic Alphabet 3200 BCE.
Pare sia un progetto ad hoc, solo una ventina di glifi digitalizzati alla meno peggio. A quanto pare derivano da una scrittura ideografica primitiva: la A è un toro, la n un serpente, la o un occhio, la r una testa umana, la q una specie di babbuino, la e una persona a figura intera.
Ricordano i geroglifici e infatti Kemet è l'antico nome dell'Egitto, dicono.
Cerco sui motori di ricerca, ma non trovo niente di preciso sulla scrittura kemetica. Di recente si parla di kemetismo a proposito di una religione neopagana.
Può essere che chi ha creato questo font ha preso dei geroglifici chissà dove, schiaffandoli nel font senza criterio.
Nell'antico Egitto, la mano corrispondeva alla d, mentre qui sta alla i. Il cobra indicava il suono g, mentre qui sa alla n. E il simbolo dell'acqua, che indica la n, è stato messo al posto della m.
Insomma, non è un granché come font in nessun caso. 2500 download totali in meno di tre anni.
Dice Wikpedia che la più antica tavoletta d'argilla con iscrizioni protogeroglifiche risale al 3200-3100 avanti Cristo circa.
L'ultima iscrizione in geroglifici risale invece al 394 dopo Cristo, molto dopo la conquista dell'Egitto da parte di Alessandro Magno (332 a.C.) e la successiva dominazione romana (dal 30 a.C.).
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