Moschea Nebiolo

L'altro giorno ho scritto un post a proposito della Nebiolo e ho rilevato un numero molto alto di visite.

Come mai tutto questo interesse? Ho fatto una ricerca online ed è venuto fuori che il mese scorso i siti locali torinesi hanno nominato l'azienda per via del fatto che al suo posto verrà costruita una moschea.

La Nebiolo era  la principale fonderia italiana di caratteri, nell'epoca pre-computer. I suoi lavori erano sono conosciuti in tutto il mondo. 

La moschea che sorgerà al suo posto sarà grande 1.300 metri quadrati, potendo ospitare un migliaio di fedeli e avrà anche il minareto. Sarà la prima a risultare sul piano urbanistico. 

Il costo sarà di 17 milioni di euro, incluso un centro polifunzionale. Secondo le indiscrezioni, avrebbe contribuito anche il re del Marocco. 

A giudicare dalle immagini che si vedono, la moschea dovrebbe fare uso dei pilastri della vecchia fabbrica, ancora esistenti. 

La Nebiolo venne fondata nel lontano 1880, ma lo stabilimento venne costruito nel 1922. Era considerato il più grande in Europa e fu il primo a usare l'energia elettrica nella produzione. 

L'azienda era attiva in due campi: fonderia di caratteri tipografici e fabbrica di macchine per tipografia.

Ovviamente per produrre i caratteri doveva prima disegnarli, e i lavori realizzati nel corso del tempo hanno avuto rilevanza mondiale, e sono attuali ancora oggi visto che alcuni sono stati convertiti in font digitali. Il nome di Aldo Novarese ha una visibilità mondiale, nel campo del design.

L'azienda venne acquistata dalla Fiat negli anni Settanta, ma non se la passava bene. A quanto pare il colosso torinese era interessato solo al know how nel campo della lavorazione dei metalli per l'industria automobilistica e non al mercato tipografico, per cui chiuse i reparti che non servivano, tra cui lo studio artistico (1976).

Wikipedia in italiano non dice niente delle ultime fasi dell'azienda, e fissa la sua chiusura al 1993.

L'edizione in inglese dell'enciclopedia dice che nel 1992 l'azienda è diventata Nebiolo Printech S.p.A. "e continua a produrre presse da stampa con quel nome fino ad oggi".

In realtà spulciando qua e là sul web ho scoperto da poco che quest'azienda è fallita da almeno vent'anni. Era proprietaria anche di una cartiera in Sardegna, e per colpa di un paio di assegni di poco valore rifiutati da una banca, forse per sbaglio, è finita sul lastrico. La cartiera sarda è stata demolita pochi anni dopo. 

Un articolo che ricorda con nostalgia la fonderia torinese è stato pubblicato da un certo Gaetano Donato nel 2011 sul suo blog.

"Molti anni son passati da quando la Nebiolo ha chiuso i battenti. Passando da via Padova, all'incrocio con via Bologna, alzo lo sguardo verso le finestre del secondo piano, dove c'era la Fonderia Caratteri. Osservo le vetrate rotte che come occhiaie vuote guardano la via. Attraverso quelle aperture mi sembra di intravedere i volti dei miei compagni e colleghi con i quali ho condiviso tanta parte della mia vita", scriveva Donato.

In quel periodo esisteva un Gruppo Anziani Nebiolo con 165 soci che si incontrava due volte l'anno. 

Avevano chiesto una sede alla circoscrizione, ma senza ricevere risposta. "Speriamo che arrivi in un tempo ragionevole, visto che ogni anno il nostro numero si fa sempre più piccolo". 

Accanto al post c'erano due foto: la fonderia caratteri, come appariva nel 1926, e una moderna macchina da stampa industriale, Nebiolo Invicta. 

Peccato che di quest'ultima non viene fornito l'anno di produzione. Purtroppo non erano macchine destinate al grande pubblico, per cui sul web si possono trovare poche informazioni frammentarie. Già è tanto che ci sono le foto. 

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