Punti e virgole e due punti
Il sito Practical Typography dà qualche indicazione su quando usare il punto e virgola e i due punti.
Il punto e virgola si usa al posto di una congiunzione per combinare due frasi, non per introdurre una subordinata, e non in combinazione con una congiunzione.
Inoltre si usa per separare liste di elementi con virgole interne.
I due punti invece connettono l'introduzione di un'idea con il suo completamento.
Spiegazioni sull'uso dei segni in questione si possono trovare negli articoli dedicati su Wikipedia.
A proposito del punto e virgola, l'enciclopedia parla di "periodi lunghi e complessi, ricchi di ramificazioni difficili da controllare", dove questo segno può avere un valore intermedio tra quello del punto, che indica la fine dell'idea generale, e della virgola che indica la continuazione del concetto minore.
Il punto e virgola viene utilizzato alla fine di ogni elemento di un elenco puntato.
Nel greco e nello slavo ecclesiastico il punto è virgola è stato utilizzato al posto del punto interrogativo. In informatica indica il termine di un'istruzione, in alcuni linguaggi di programmazione.
L'uso moderno del punto e virgola viene fatto risalire ad Aldo Manuzio, stampatore italiano del Cinquecento, famoso per altre cose tra cui avere realizzato i primi caratteri tipografici corsivi della storia.
Il figlio di Manuzio aprì una stamperia presso la curia romana per volere del papa Pio IV, e da lì l'uso si estese.
Sempre Wikipedia spiega che i due punti servono per introdurre un chiarimento del significato della proposizione che precede.
Vengono usati inoltre per introdurre una lista, anche numerata o dotata di punti elenco.
Sostituiscono una congiunzione. Introducono il discorso diretto in romanzi, racconti, copioni teatrali.
"Non esiste una regola che vieti l'impiego due o più volte, dei due punti consecutivamente in una frase; come dice l'Accademia della Crusca, la scelta è a discrezione dello scrittore".
Alcuni paragrafi dell'articolo sono dedicati agli usi specifici, come per esempio la matematica, la logica, la chimica e l'informatica.
L'uso dei due punti per indicare una divisione non è universale, ma riguarda soltanto alcune lingue, tra cui l'italiano.
In questo caso manca qualunque riferimento alla storia.
La versione inglese dell'articolo invece dice molto in proposito.
Gli inglesi usano il termine colon per indicare i due punti, che deriva da una parola greca che non aveva a che vedere con la punteggiatura ma indicava una sezione di un testo.
Nel terzo secolo dopo Cristo Aristofane di Bizanzio aveva sviluppato un sistema di punteggiatura, che concludeva ognuna di queste sezioni, kolon, con un punto centrale.
Alcuni hanno usato i due punti, ma questa funzione è quella svolta dal moderno punto e virgola.
L'associazione tra i due punti e la parola colon viene fatta risalire al 1589, nel libro The Arte of English Poesie.
Stiamo parlando di oltre un secolo dopo l'invenzione della stampa.
Il libro non fa riferimento alla struttura della frase ma alla lunghezza della pausa durante la lettura.
L'articolo dell'enciclopedia online fa riferimento anche ad una stampa seicentesca di un'opera di Shakespeare in cui i due punti venivano usati in combinazione con un trattino per indicare una pausa all'interno della frase.
Si parla di questa costruzione in un apposito articolo di Wikipedia in inglese dedicato alla punteggiatura composta, ottenuta aggiungendo un trattino lungo a uno dei normali segni di interpunzione: punto, virgola, punto e virgola e due punti.
In particolare i due punti seguiti dal trattino vengono chiamati "dog's bollocks", ossia le palle di cane, "per il loro aspetto fallico".
La definizione è comparsa nel 1949 sul dizionario inglese di Oxford.
Commenti
Posta un commento