Cpr

E' uscito il nuovo video dei Wet Leg, si intitola CPR, che in inglese significa rianimazione cardiopolmonare, a quanto ne so. 

Abbastanza deprimente come canzone, la cantante si chiede "E' amore o suicidio?". Comunque all'inizio del filmato compare il titolo, in tre grandi lettere bianche sovrapposte alle immagini.

Il font è medievaleggiante, onciale forse, provo ad identificarlo con due strumenti che si trovano online ma non arrivo a nessuna corrispondenza esatta. 

Il più simile che trovo è l'Ardagh, che conosco bene e che si può scaricare gratuitamente da Dafont. 

What Font Is me lo mette al nono posto nella lista dei risultati. 

Molti degli altri che vengono forniti hanno ben poco di medievale.

Il sito cerca tra font commerciali e gratuiti, ma non tra quelli di Google, nella versione base.

Ripeto la ricerca con What The Font, che invece cerca solo nell'archivio di My Fonts.

Al primo posto il motore di ricerca mi dà il 19th Century Retro Bold di Matthias Luh e al secondo il Gans Gotico Globo Expanded di Intellecta Design, due font troppo elaborati rispetto a quello che stiamo cercando. 

Segue il Vinque Antique Bold di Typodermic, coi tratti un po' sporchi, dove però la P ha un tratto discendente. 

Gli antichi romani scrivevano utilizzando solo le lettere maiuscole, che hanno tutte la stessa altezza. Verso la fine dell'impero vennero messe a punto le calligrafie onciale e semionciale, dove alcune lettere avevano accenni di tratti ascendenti e discendenti. Dopo la caduta dell'impero invece si iniziarono a usare le minuscole vere e proprie.

Nella scritta che vediamo nel video musicale la R ha sicuramente la forma maiuscola, e tutte le lettere hanno la stessa altezza. 

Nell'Ardagh di Annie Mason invece la P ha il tratto discendente, anche se la R ha la forma della maiuscola. 

Nel font la forma di ogni lettera è ripetuta due volte, quindi non c'è distinzione tra maiuscole e minuscole. 

L'Ardagh è catalogato da Dafont come Gothic/Celtic, una classificazione abbastanza arbitraria. Dato che i caratteri celtici sono onciali, molti usano i due aggettivi come sinonimi. L'onciale poi non è gotico, ma gotico viene usato come sinonimo di medievale. Anche se in effetti sul sito Medievale è una sottocategoria di Gotico, come pure Moderno che invece raccoglie i font usati dalle band metal che nulla hanno a che vedere col medioevo. 

In più questo non è un sistema di tag: ogni font può essere inserito solo in una categoria: se è celtico non è medievale e non è romano. 

I celtici più scaricati oggi sul sito sono Celtic Garamond the 2nd, di No Images Font, il Morris Roman nella versione di Dieter Steffman, che non lo definirei celtico ma forse gotico rotondo, e il Seven Swordsmen BB di Blambot, che mi ricorda più che altro i graffiti che si possono vedere sui muri anziché il medioevo. 

Col nuovo sistema di classificazione di Google Fonts è possibile vedere la lista dei font considerati medievali: sono 18. 

I più "rilevanti" secondo il sito sono il Metamorphous di James Grieshaber, che fa distinzione tra maiuscole e minuscole, il Medieval Sharp di Wojciech Kalinowski, con vare aperture impreviste, e due versioni del Jacquard di Sarah Cadigan-Fried, normali lettere gotiche disegnate in stile bitmap. 

Sulla piattaforma si può trovare anche un font che si chiama Uncial Antiqua, di Astigmatic. Qui la R ha la forma della maiuscole, mentre la P ha un tratto discendente. 

In questo font è previsto sia un set di maiuscole che uno di minuscole. La forma di base delle lettere è la stessa, ma cambiano i dettagli e soprattutto l'altezza. 

Cercando su My Fonts i lavori taggati Uncial, il risultato più rilevante secondo il sito è l'Ozelot di Pedroglifos, dove le lettere sono senza dubbio minuscole, molto fantasiose pure se ispirate a qualcosa di medievale. 

Al secondo posto troviamo il Ferryman di Floodfonts, dove pure c'è un set di minuscole, e il CF Santiago di Contrafonts, che invece è di sicuro un maiuscoletto. 

Il sistema dei tag in linea teorica è il migliore per classificare i font e facilitare le ricerche. In passato si erano inventate delle classificazioni che inserivano univocamente un font in una certa categoria, sulla base di alcune caratteristiche particolari delle lettere. Si era arrivati perfino a elaborare delle formule matematiche per stabilire da che punto esatto il contrasto è da considerarsi alto, ad esempio. Ma nell'uso comune tutto ciò non serve a niente, ai grafici. Se uno ha bisogno di un font medievale vuole arrivare subito alla lista dei medievali. Se uno ha bisogno di un font da utilizzarsi per il volantino della festa in un locale, vuole una lista di tutti i font adatti per quello scopo, indipendentemente dalla classificazione tradizionale tra serif e sans, ad esempio.

E visto che un font può essere sans, può essere geometrico, e può essere anche adatto alle feste, nessuno vieta di associarlo a vari tag: sans-serif, geometric, party.

Sembrerebbe un sistema perfetto, senonché chi è che decide i tag? I singoli disegnatori, senza criteri centralizzati? E allora ecco che vengono fuori risultati molto discordanti. Perché ci sono alcuni font che ricevono due o tre tag tanto per fare, mentre ce ne sono altri che ne ricevono cinquanta e oltre, nella speranza di attirare un pubblico maggiore.

Il risultato è che il grafico che cerca qualcosa di preciso, non trova quello che cerca perché magari il tag giusto non gli è stato dato, e trova un sacco di roba non pertinente perché qualcun altro è stato più generoso nell'assegnare le etichette.

Nel nostro caso i primi tre font della categoria Uncial non sono affatto onciali. Questo allunga i tempi necessari a trovare il font adatto ad un certo progetto. 

A proposito  dell'Ardagh: se non sbaglio è una versione derivata dal Libra della Bitstream, dove però le lettere sono più larghe. 

Vado su Identifont e cerco per somiglianza. 

Viene fuori una lista di trenta font che non sono affatto somiglianti al Libra.

Questo perché il sito cataloga le lettere non sulla base dell'aspetto, ma sulla base della presenza o assenza di particolari tratti sulle lettere. 

Il risultato è che considera somiglianti al Libra anche dei sans-serif moderni con maiuscole e minuscole. 

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