Lo spirito

Nella lingua greca c'è un segno diacritico particolare che si chiama spirito, e indica presenza o assenza di aspirazione sulla vocale iniziale della parola. 

Esiste in due forme: spirito dolce e spirito aspro. Lo spirito dolce ha la forma dell'apostrofo, che come la virgola ha la punta rivolta in basso a sinistra. Si pone al disopra della vocale associata. Lo spirito aspro è la sua versione rispecchiata, ossia con la punta che si dirige in basso a destra. 

Non si tratta della sola complicazione presente nella lingua greca: esistono anche gli accenti, gli apostrofi, le coronidi e le dieresi, e in alcuni casi tutte queste cose si combinano tra di loro: sul sito Lezioni Ignoranti viene dedicato un paragrafo alla posizione degli spiriti e degli accenti combinati. Lo spirito va posizionato a sinistra o a destra dell'accento? Sopra o sotto?

La combinazione corretta va decisa a seconda dei casi. Ad esempio l'accento acuto o grave va a destra dello spirito, mentre quello circonflesso va sopra, ma solo nel caso di vocale minuscola iniziale. 

Dovendo scrivere a mano, bisogna imparare le regole e applicarle di volta in volta. Dal punto di vista tipografico invece, è ovvio che chi disegna i caratteri deve preparare tante versioni diverse quante sono le combinazioni possibili. Oggi chiaramente non è qualcosa di particolarmente laborioso, dato che si può fare copia e incolla del riferimento, o meglio ancora fissare i punti di ancoraggio e poi lasciare che il software sistemi gli accenti in automatico, ma anticamente era una grossa seccatura per gli incisori dovere realizzare a mano i punzoni necessari a scrivere correttamente in greco. Se per l'italiano basta realizzare le cinque vocali con accento acuto e grave, magari anche in versione maiuscola, ossia 20 glifi in più al massimo, in greco le lettere accentate sono molte, molte di più e questo poteva essere sfiancante. Ogni punzone richiedeva almeno mezza giornata di lavoro, mi pare. 

Copio da Lezioni Ignoranti una lettera con due accenti e la incollo nell'Analyzer di Fontspace. Viene fuori il nome: "Greek small letter eta with dasia and oxia". 

Cliccando sulla dicitura della scrittura greca viene fuori una lista di 518 valori Unicode, ma è un'esagerazione. Parte di questi glifi riguardano la notazione musicale, vocale, strumentale, roba poco utilizzata, che nell'anteprima del sito compare sotto forma di tofu, anche se magari c'è almeno una decina di font che includono i segni in questione.

Apro Word, clicco su Inserisci/Simboli e do un'occhiata a quello che c'è nel Times New Roman. Oltre al blocco di base dedicato a Greco e Copto, c'è un blocco che si chiama Greco Esteso che contiene 233 glifi, tra gli accenti combinati assieme in maniera isolata e tutte le relative lettere accentate. 

Oggi realizzare tutte queste lettere accentate è meno dispendioso in termini di lavoro rispetto ai secoli passati. Una volta che sono pronte sia le lettere che i diacritici, basta fissare in ciascuna lettera e in ciascun diacritico i punti di ancoraggio. Poi può selezionare anche l'intero blocco e cliccare sull'apposito pulsante per comporre il tutto, per ottenere in un attimo il risultato desiderato. 

Wikipedia in italiano dedica un'intera pagina ai Segni Diacritici Dell'Alfabeto Greco, con tanto di tabelle di tutti i glifi Unicode necessari. 

Normalmente nelle lingue occidentali, incluso il greco, una lettera con diacritico rappresenta un glifo a sé. In alcune lingue asiatiche invece esistono dei segni che si combinano con la lettera precedente qualunque sia e non fanno neanche avanzare il cursore dopo essere stati digitati. 

Questa cosa ha creato qualche grattacapo ai programmatori, che hanno dovuto mettere a punto dei software in grado di supportare qualunque tipo di scrittura senza intoppi. Qualche volta ad esempio è capitato che le applicazioni di messaggistica degli smartphone andassero in tilt in presenza di combinazioni impreviste di caratteri asiatici sovrapposti. 

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