Otto anni

E così questo blog ha compiuto otto anni. E come ad ogni compleanno, vado a dare un'occhiata alle statistiche che lo riguardano. 

Nel grafico sulle visite noto un andamento abbastanza strano: nel 2018 è ancora tutta pianura, poi le visite cominciano ad aumentare, c'è una specie di massiccio montuoso intorno al gennaio del 2022, poi si torna bassi fino all'incirca al gennaio del 2024 quando il grafico comincia a subire delle scosse telluriche. In certi mesi le visite sono tante, in altri sono pochissime. Salite e discese verticali. 

Non ho capito da cosa dipende, ma temo che stiano pasticciando qualcosa con i motori di ricerca. Del resto il traffico di questo blog arriva soprattutto da lì. Dato che un giorno mi occupo di font digitali e il giorno dopo di macchine tipografiche ottocentesche, un giorno di programmazione e il giorno dopo di scrittura cuneiforme, non sto facendo nulla per fidelizzare i lettori. E i motori di ricerca lavorano in base a criteri segreti e variabili. A un certo punto ho notato che il mio post sull'alfabeto delle Giovani Marmotte, che è stato il primo a portare un po' di traffico, era misteriosamente sparito dai risultati della ricerca di Google, ma non dagli altri motori di ricerca. Mi chiedo quante persone hanno cercato gli argomenti di cui ho parlato io e non hanno trovato niente, e quante volte io ho cercato qualcosa pensando che nessuno ne avesse mai parlato sul web, mentre invece qualche articolo sta da qualche parte solo che non ci si arriva tramite il motore di ricerca che sto usando. 

Così prendo le statistiche per quello che sono: il fatto che un post stia più in alto rispetto all'altro non significa che interessa di più il pubblico. Semplicemente è stato favorito dagli algoritmi. 

Il post più visto in assoluto è quello sui font usati nei cartelli stradali. E stacca di gran lunga tutti gli altri. Chissà chi è la gente che si interessa così tanto di questo argomento e perché. 

Poi troviamo appunto il post sull'alfabeto segreto delle Giovani Marmotte e quello sul nuovo carattere di Repubblica. C'è poi un post su un museo americano dei caratteri in legno, che mi pare che è stato premiato dai motori di ricerca perché parlavo della pedalina usata da Totò nel film La Banda Degli Onesti. Veniva inserito tra i risultati forniti a chi cercava informazioni sull'azienda citata, Bordini e Stocchetti di Torino (che non esiste). 

Poi troviamo il post sul corpo del carattere, che era abbastanza confuso in effetti, ma è abbastanza confusa la materia. All'epoca dei caratteri in metallo era semplice da spiegare: basta misurare l'altezza del blocchetto metallico su cui è realizzato il carattere in rilievo. Ma in epoca digitale cosa bisogna misurare che corrisponda esattamente alla misura del corpo?

Di seguito c'è il post sul font usato per il green pass. Immagino che il grosso delle visualizzazioni sia arrivato nel periodo in cui gli italiani cercavano di falsificare il prezioso documento per poter aggirare le regole stringenti che erano state imposte dal Governo.

Poi c'è uno dei post che spiega come fare un timbro usando Open Office. 

Un post dedicato alle difficoltà di saperne di più in merito al font utilizzato dal quotidiano La Stampa.

Uno dei post dedicati alle scritte microscopiche sui documenti di identità, vecchi e nuovi.

Infine il post dedicato alle scritte sui cancelli dei campi di concentramento. 

Se andiamo a vedere i post degli ultimi 12 mesi, quello che vince di gran lunga è quello dedicato al fallimento della Nebiolo Printech, chissà perché. In effetti l'azienda è fallita oltre 20 anni fa, ma su alcuni siti viene data ancora per viva e vegeta. 

Un altro post di successo è uno di quelli per fare un calendario usando Open Office. Non per impaginarlo e basta, ma per creare tutti gli automatismi necessari a far sì che basta cambiare il nome dell'anno in una casella e in automatico vengono colorati di rosso i giorni in cui cadono le domeniche e perfino il lunedì dell'Angelo. 

Un altro post a cui i motori di ricerca hanno mandato traffico era quello dedicato al font usato da Einaudi, anche se era molto confuso e non arrivava a niente di preciso. 

Di seguito c'è poi un post vago dedicato alla forma del 4 e un altro dedicato al font usato per la testata del Corriere dello Sport, o più che altro ad eventuali alternative che ci si avvicinano lontanamente visto che sul web non ho trovato niente di simile. 

Commenti

Post più popolari