Fustat

Su Google Fonts ci sono 435 famiglie di caratteri catalogati come senza grazie umanistici. 

La lista ordinata per "Rilevanza" vede al primo posto il Noto Sans Japanese, pensato appunto per la lingua giapponese, seguito da Lato e Noto Sans, poi dalla versione coreana di quest'ultimo, dal Pt Sans, dal Noto Sans Traditional Chinese e dal Fustat

L'anteprima di quest'ultimo è in lettere arabe. Gli autori sono Mohamed Gaber, Laura Garcia Mut e Khaled Hosny.

Dice la descrizione che l'ispirazione è tratta dallo stile kufi manoscritto tradizionale. 

Il carattere è disponibile in vari pesi, dall'Extra Light all'Extra Bold. 

La Garcia Mut si è occupata di aggiungere le lettere latine a quelle arabe. 

Gaber è nato al Cairo ma è basato ad Amsterdam. 

Anche Hosny è egiziano. 

Il font è pensato per uso web ed è diffuso con licenza Ofl. 

Finora è incluso soltanto in 3.600 siti web. Tuttavia la piattaforma non specifica la data del rilascio. 

Il fatto che sia così in alto tra i Rilevanti pur essendo sconosciuto potrebbe essere collegato col fatto che è stato rilasciato da poco. 

La lista può essere organizzata anche per ordine cronologico, per cui possiamo vedere che dopo il Fustat sono stati caricati sul sito solo altri quattro senza grazie umanistici: Arsenal Sc (maiuscoletto), Moderustic, Suse e Hind Mysuru, tutti con l'anteprima in normali caratteri latini, anche se l'ultimo non mostra una frase in lingua inglese ma in qualche lingua asiatica (è disegnato dalla Indian Type Foundry). 

Il nome di Mohamed Gaber compare anche in altri progetti dedicati alle lettere arabe, nove in tutto. I più recenti sono Alexandria, Cairo Play e Blaka. I primi due hanno forme abbastanza comuni, mentre il terzo è più originale e molto pesante, disponibile anche in una versione inline chiamata Blaka Hollow, e in una versione a colori con sfumature chiamata Blaka Ink. 

Il più vecchio tra quelli presenti è l'El Messiri, che porta la firma anche di Jovanny Lemonad, dove le lettere hanno forme morbide e amichevoli. 

Troviamo anche il Lemonada, dove non c'è la firma di Lemonad ma quella di Eduardo Tunni. L'asse delle lettere è inclinata come nel nostro corsivo italico, cioè verso destra. Visto che le lettere sono arabe, questo significa che sono inclinate all'indietro. Per la scrittura araba è stato inventato anche un altro stile, che qualcuno chiama iranico, dove le lettere sono inclinate in avanti cioè verso sinistra. Non è troppo usato perché può creare problemi in caso di testi che contengono parole scritte in lettere arabe e parole scritte in lettere latine corsive. Le prime sarebbero inclinate da un lato, le seconde dall'altro, visivamente l'effetto non è gradevole. 

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