Pirateria e precisazioni
Linus Boman, lo youtuber che pochi giorni fa aveva caricato un video dedicato alla storia segreta della pirateria dei font che ha totalizzato 200 mila visualizzazioni, è stato costretto a pubblicare una breve aggiunta d 3 minuti, finora visualizzata poco meno di 13 mila volte, per chiarire meglio alcune questioni su cui evidentemente qualcuno ha avuto da ridire.
Il suo primo video partiva dalla notizia che il font usato in un famoso spot anti-pirateria in realtà era una versione piratata di un font commerciale. Nel ricostruire la storia della pirateria in questo ambito, Boman aveva tirato in ballo Matthew Carter, noto e stimato designer di caratteri, che aveva lavorato per un'azienda che aveva digitalizzato una notevole parte del catalogo della Linotype, senza il consenso di quest'ultima. E non è pirateria anche questa?, si chiedeva lo youtuber.
Dopo avere parlato su Mastodon con vari type designer ed esperti, tra cui Nick Sherman e Doug Wilson, Boman ha ritenuto opportuno aggiungere alcuni chiarimenti.
Il nome di Wilson lo conosciamo anche noi: è colui che ha realizzato il documentario filmato sulla linotype, e che ora sta lavorando da anni al libro sulla stessa materia.
Nell'ambito delle sue ricerche, Wilson ha intervistato Carter proprio sulle questioni controverse che lo riguardano. Carter a quanto pare ha detto che lui aveva proposto di lavorare in accordo con la Linotype, ma c'è stata resistenza da parte di questa azienda, che non aveva interesse a occuparsi di faccende che avrebbero interferito col settore di cui si occupava principalmente, quello della fotocomposizione.
Inoltre, secondo l'AtypI all'epoca esisteva un codice morale per cui il disegno di un nuovo carattere tipografico doveva essere rispettato per almeno 15 anni. Tutti i caratteri su cui la Bitstream di Carter lavorò erano più vecchi di 15 anni.
Boman fa notare quanto sarebbe assurdo al giorno d'oggi pensare in questi termini. Perfino il Gotham sarebbe copiabile, e sì che è ancora considerato nuovo. Eppure è del 2002.
Un'altra questione che gli hanno segnalato è che nel primo video Boman aveva fatto di tutta un'erba un fascio, mettendo nello stesso calderone il lavoro fatto da Bitstream e i tanti Cd pieni di font che vennero venduti in seguito, come se fossero una conseguenza diretta dello stesso atteggiamento.
In realtà i Cd pieni di caratteri vennero venduti al pubblico alla fine degli anni Novanta, quando Carter aveva lasciato la Bitstream. Quando ci lavorava lui, l'azienda vendeva apparecchiature specifiche per l'industria tipografica, non prodotti destinati al grande pubblico.
Nella descrizione del video viene messo il link al documentario sulla Linotype, che un mese fa è stato caricato su Youtube.
Tra i commenti si è aperta una discussione: quale è il limite di tempo per cui dovrebbe essere in vigore un copyright sui caratteri tipografici? Non è abbastanza 15 anni? Sembra che la Enschede stia ancora denunciando persone che realizzano revival del suo font Romannee realizzato nel 1928! Non è troppo?
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