Gobar

Su Wikipedia c'è un albero genealogico dei numeri che usiamo noi, detti arabi o indiani. 

Il capostipite comune è l'insieme dei numeri brahmi, da cui derivano quelli hindu (Gwalior), da dove si diramano tre famiglie: arabi orientali, sanscriti-devanagari e arabi occidentali (Gobar). Questi ultimi sono più simili a quelli moderni, anche se in effetti la forma esatta è cambiata varie volte fino al sedicesimo secolo quando si è stabilizzata. 

La grafica è in lingua inglese. L'articolo in italiano non parla mai di numeri gobar ma scrive ghubar, aggiungendoci tra parentesi "tavola di sabbia" o "di polvere", ma senza ulteriori spiegazioni. 

Ecco la frase esatta: "Una variante distintiva 'araba occidentale' dei simboli incominciò ad emergere attorno al decimo secolo nel Maghreb e in al-Andalus. Essa chiamava i numeri ghubar". 

Un altro articolo di Wikipedia dice che il termine ghubar non è sempre accettato, ma non spiega perché. Gli studiosi islamici avevano già iniziato a usare i numeri arabi a partire dal settimo secolo, mentre tra gli studiosi cristiani presero piede definitivamente soltanto a partire dal Duecento, grazie a Fibonacci. 

Il riferimento alla sabbia o polvere deriva dal fatto che evidentemente gli arabi usavano tracciare i segni su una tavoletta ricoperta di sabbia, che aveva la stessa funzione di una lavagna, per poter cancellare o modificare quanto già scritto a seconda delle esigenze. 

In Europa sono sempre stati usati come strumenti di calcolo abachi con sassolini o oggetti simili fabbricati apposta potevano indicare le unità, le decine eccetera a seconda della loro posizione. 

Nel primo periodo di adozione dei numeri arabi in Europa, si usavano anche degli abachi a gettoni, dove su ogni gettone era scritto un numero il cui valore era determinato dalla colonna su cui si trovava. 

Nella pagina di Wikipedia dedicata all'abaco si dice che esistono due tipologie di abachi: a polvere e a colonne. 

Su un abaco a polvere i segni potevano essere tracciati con le dita o con una bacchetta. 

Fenici, Ebrei, Greci, Etruschi e Romani utilizzarono questo strumento, dice l'articolo che però non menziona mai gli arabi. 

Non si trovano sul web immagini di come potesse essere fatto un abaco a polvere.

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