Ginto
Ho usato varie volte l'interlligenza artificiale Copilot di recente e mi ha colpito il carattere che viene utilizzato. Ha un aspetto informale, alla Comic Sans, anche se è una sans abbastanza geometrico.
Mi colpisce l'accoppiata tra una t cruciforme, ma con cima spiovente, e una a a due piani, scelta abbastanza insolita.
Che font sarà?
Fortunatamente in questo caso non serve fare ricerche lunghe e complicate: basta chiederlo direttamente a Copilot!
"Ottima domanda! Il font principale utilizzato da Copilot nelle sue risposte è Ginto, un carattere sans-serif moderno e leggibile, pensato per offrire un'esperienza visiva chiara e coerente".
Link al sito Graphicdesign.stackexchange.com, e tabella con vari font utilizzati dal software.
"Il font Ginto è noto per le sue forme geometriche e dettagli distintivi, come le t con la traversa a croce e le lettere leggermente inclinate, che gli conferiscono un tocco contemporaneo e amichevole", dice ancora l'IA.
Mai sentito nominare, il Ginto. E' un font per uso esclusivo o è comunemente in commercio?
"Ginto è un font commerciale disponibile per l'acquisto. E' stato progettato dal designer londinese Seb McLauchlan e distribuito dalla fonderia tipografica Dinamo Typefaces".
Segue il link al sito ufficiale. Ci sono due famiglie, Ginto e Ginto Nord, i pesi spaziano da Hairline a Ultra Bold, c'è anche una versione condensata oltre a quella corsiva.
Dall'animazione pare che anche l'inclinazione è un asse del font variabile.
"Ginto è un geometrico-umanista: combina forme circolari e rettangolari con un tocco espressivo. E' perfetto per progetti che vogliono trasmettere energia, modernità e carattere", dice l'IA.
Molto probabilmente sta traducendo dall'inglese, in una maniera più o meno goffa.
L'accenno all'inclinazione delle lettere non si riferisce al corsivo ma probabilmente al taglio di alcune estremità, come quella superiore della t o quella centrale della G.
Il sito è pieno di animazioni e grafiche, che però mi confondono un po' le idee. Volevo sapere cos'era Ginto Nord, ma mi sa che faccio prima a chiederlo a Copilot.
A suo dire si tratta di "una variante della famiglia tipografica Ginto, progettata per offrire un tono più sobrio, razionale e nordico rispetto alla versione originale".
"Forme meno eccentriche e più geometriche... trasmette serietà, precisione e un'estetica più istituzionale... ideale per testi lunghi, branding minimalista o interfacce digitali..."
Fonts In Use ha cinque segnalazioni relative al Ginto. Il font è sul mercato dal 2018, ma i primi specimen erano stati diffusi già l'anno prima. Dal 2023 supporta anche la lingua greca.
Le segnalazioni del Ginto Nord sono 18.
Oggi Identifont funziona, e permette di confrontare al volo Ginto e Ginto Nord.
A prima vista, le lettere del Ginto Nord sono più larghe, e le minuscole sono alte quasi quanto le maiuscole.
Ovvero, l'occhio medio è quasi quanto l'occhio superiore, volendo utilizzare una terminologia specialistica che si usava in italiano.
Fonte? Ahem... questo blog! Cioè, ho cercato "occhio medio tipografia" con Bing e c'è la definizione di occhio medio in una cornicetta blu, che dovrebbe essere l'equivalente della AI Overview di Google. Sotto è indicata una delle fonti, www.esneca.it, seguita da un "+2" che indica che ci sono altri due link. Ci vado sopra e clicco, ma in automatico aveva aperto la lista dei link quindi praticamente vengo dirottato sul post che avevo scritto per questo blog a dicembre 2022.
Bing intende "occhio medio" come sinonimo di quello che in inglese si chiama "x-height" o altezza della x. La lettera x è presa come riferimento perché i tratti curvi di lettere come o o n si estendono leggermente al disopra dell'altezza della x, per evitare che le lettere sembrino più basse.
Poi l'IA ci aggiunge un'approssimazione: l'occhio medio "rappresenta l'altezza delle lettere minuscole", che non è del tutto corretto. Diciamo che è l'altezza della parte centrale delle lettere minuscole, dato che le minuscole si distinguono da quelle maiuscole perché possono avere di volta in volta dei tratti ascendenti o discendenti.
"Si calcola come la somma dell'altezza delle lettere maiuscole con le aste ascendenti e delle lettere minuscole con le aste discendenti", dice poi l'IA. E questo contrasta col concetto di x-height a cui ha appena accennato. Più mi imbatto in contenuti generati dall'IA, e più noto che la qualità è scadente.
In passato qualcuno aveva teorizzato le proporzioni ideali delle lettere dell'alfabeto. Ad esempio la commissione che aveva disegnato il Romain Du Roi nel 1692 aveva disegnato delle x alte 6 unità mentre le l erano alte 10,5 unità, a partire dalla linea di base. Le M erano larghe quanto erano alte.
Oggi sappiamo che per ogni font si possono scegliere delle proporzioni diverse, a seconda delle esigenze. Se nel Times New Roman l'occhio medio è pari a circa due terzi l'occhio superiore, in altri font la proporzione può essere maggiore o minore, dipende dall'effetto che si vuole ottenere.



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