Super-Grotesk

Il Super-Grotesk è stato disegnato tra il 1930 e il 1938 da un certo Arno Drescher per una fonderia che si chiamava Schriftguss AG e che si trovava a Dresda. Rappresentava una risposta al Futura. 

La Schriftguss si è fusa con la VEB Typoart nel 1950. 

A quell'epoca il Super-Grotesk era stato venduto anche sotto forma di matrici per linotype, ma col nome di Super Buchgrotesk. 

Una fonderia italiana chiamata De Luca ne aveva derivato un carattere chiamato Napoli, che secondo Perondi era in uso già alla fine degli anni Trenta. 

Questa versione aveva anche lettere alternative come quelle del Futura per le lettere AMNV, e due versioni strette chiamate Capri e Ischia. 

Negli anni Ottanta, all'epoca della fotocomposizione Typoart aggiunse anche alcuni pesi estremi. 

In epoca digitale ne sono state derivate varie versioni per computer. 

Su Fonts In Use ci sono 16 segnalazioni relative al Super Grotesk. L'ultima è una segnalazione di un'edizione in tedesco degli scritti di Antonio Gramsci stampata nel 1984 in Germania Est. Oltre a questo font, venivano usati in copertina il Lubalin Graph, l'American Typewriter e il Futura. 

Acquistati dalle aziende occidentali o rifatti dalle fonderie locali? Il sito non dice niente in proposito. 

Tra i font simili il più segnalato è in Neuzeit-Grotesk, disegnato nel 1938. 

Il disegnatore originale era Wilhelm Pischner, altri stili furono aggiunti negli anni Cinquanta da Artur Ritzel. 

La fonderia originale era la Stempel, tanto che inizialmente venne presentato come Stempel Gothic o Stempel Sans, ma venne prodotto anche da Caslon, Linotype, Urw e Vanderborght. 

L'ultima segnalazione del Neuzeit-Grotesk riguarda l'Italia: è stato usato per la Milano Design Week del 2024. 

Commenti

Post più popolari