Lo Sheep Book è gratis online

Erik Spiekermann è uno dei type designer contemporanei più noti al mondo. E' anche un appassionato di letterpress, proprietario di un laboratorio che ha raccolto caratteri in metallo e presse d'epoca, continuando a farle funzionare anche in epoca digitale. 

Nel 1993 ha messo a punto un libro che si intitola Find Out How Type Works, ossia scopri come funzionano i caratteri tipografici, che è un punto di riferimento nel settore. Non è un testo discorsivo, è impaginato con particolare attenzione al design, con grandi illustrazioni ed esempi vari inseriti intorno al testo. E' un manuale schematico che fornisce non soltanto i nomi dei principali caratteri tipografici di riferimento per gli usi più diversi, ma suggerisce anche lo spirito col quale bisogna avvicinarsi all'impaginazione dei testi. Dove la parola impaginazione che mi è venuta in mente non rende l'idea: se in origine i caratteri tipografici servivano solo visualizzare il testo dei libri, oggi troviamo caratteri tipografici nei loghi, nella pubblicità, nella segnaletica, o sul display della macchinetta del caffè e dell'autoradio. 

In realtà il titolo completo del libro sarebbe Stop Stealing Sheep And Find Out How Type Works, prendendo spunto da un aneddoto risalente al 1936, quando il celebre Fredric Goudy, type designer, si lasciò andare a un commento negativo osservando come era stato impaginato il diploma che gli veniva consegnato come riconoscimento per la sua carriera. 

Non esistono filmati dell'episodio, ma la frase che viene riportata è "Chiunque inserisca spazi tra le lettere gotiche sarebbe il tipo da rubare pecore" ("Anywone who would letterspace black letter would steal sheep"). In realtà sembra che ci fosse una volgarità nella frase originale, e comunque in molti contesti la frase è stata riportata con la parola "lower case" al posto di "black letter", ossia "minuscolo". 

Che significa la frase di Goudy, a parte prendere le distanze dalle scelte fatte dal tipografo (o calligrafo) dell'epoca? Gli esperti di design si limitano a fare l'occhiolino tra di loro più che spiegarla ai non adepti. 

A quanto ne so io, nello stile che veniva chiamato gotico o blackletter non esisteva il corsivo, quindi per mettere in evidenza alcune parole non si usava l'italico ma lo spazio tra le lettere. Quindi in quel caso letterspace black letter era qualcosa che si poteva fare, almeno nel mondo tedesco. Evidentemente non si poteva fare nel contesto di quel certificato, e in America, ma non avendo sotto gli occhi il diploma in questione non possiamo giudicare il risultato. 

Nella versione che parla di minuscolo al posto di gotico la frase diventa più scontata. Le parole scritte in maiuscolo possono avere parecchio spazio aggiunto tra una lettera e l'altra. Nei software moderni esiste un'apposita funzione predefinita per aumentare o diminuire lo spazio in questione, a seconda se si deve fare un logo o una scritta compatta oppure mettere in risalto una parola in grande in mezzo ad altro testo o al disopra delle immagini. Diverso è il discorso per i testi in minuscolo, che si presuppone siano discorsivi per cui le impostazioni di default del font sono considerate ottimali.

Comunque il libro di Spiekermann è conosciuto come lo Sheep Book e da un po' di tempo può essere anche scaricato dal web in formato Pdf, nella sua versione in inglese. 

Lo ha annunciato in italiano il sito Frizzi Frizzi, due anni fa, che ha raccontato l'episodio da cui deriva il titolo e mostrato alcune pagine del libro, disponibili grazie alla licenza Creative Commons Attribution - No Derivatives 4.0. 

La gabbia è fissa per tutte le pagine. Nella pagina di sinistra c'è una grande foto che serve per suggerire al lettore una chiave di lettura, mentre nella pagina di destra c'è un testo breve discorsivo, in nero, un altro testo in viola con informazioni più specifiche, e altre immagini più piccole. 

Il Pdf intero si può trovare sulla piattaforma Google Fonts, nella sezione Knowledge, che fornisce alcuni articoli con le basi della tipografia, della grafica e del type design digitale. 

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