Non sparate sul pianista

Si dice che nel far west c'era l'usanza di affiggere nei saloon cartelli con scritto "non sparare sul pianista", per evitare che il musicista venisse coinvolto nelle risse ma soprattutto per evitare che clienti scontenti manifestassero la loro opinione sulla musica suonata in maniera un po' troppo traumatica. 

Col cinema di Hollywood, che nel Novecento ha prodotto una quantità enorme di film western, il detto si è diffuso anche nel resto del mondo. 

Non se ne contano le citazioni, esistono libri con questo titolo, canzoni, film e in Italia un programma televisivo condotto in periodi diversi da Carlo Conti e Fabrizio Frizzi. 

Mi piacerebbe vedere qualche foto dei cartelli originali, ma la foto più interessante che trovo è un cartello in inglese con la dicitura che è stato stampato al museo internazionale della stampa di Carson, California, immaginiamo con caratteri d'epoca, e caricato sul sito La Bottega Del Barbieri.

Lo stile sicuro è quello rétro: abbiamo una cornice floreale forse verdina, e il resto in nero, su tre righe: "Please do not shoot", "the piano player", "He's doing the best he can", con due decorazioni tipografiche ai lati della riga centrale. 

Il testo della prima riga è scritto in maiuscole slab strettissime. Per dire: la O è alta quasi cinque volte la sua larghezza. In pratica sono due linee verticali rettilinee congiunte da tratti curvi sopra e sotto. 

La seconda riga invece è in caratteri a contrasto inverso, che nell'Ottocento fecero scalpore. Bodoni aveva disegnato delle O con asse di simmetria centrale, in cui il tratto si assottigliava in alto e in basso. Qui invece i tratti sottili sono quelli laterali, anche qui molto ravvicinati e rettilinei. I tratti spessi sono quelli in alto e in basso, e le stesse proporzioni le troviamo in lettere come TLE

L'ultima riga è l'unica che fa uso di minuscole. Qui vediamo delle e col tratto centrale in salita, ma soprattutto vediamo che anche c'è un forte contrasto.

Non si si trovano più caratteri così: oggi i sans serif vengono fatti sul modello svizzero (Helvetica) o geometrico (Futura), dove lo spessore del tratto è costante. 

Provo a cercare qualcosa di simile su Google Fonts. 

Lo slab più stretto che trovo è lo Stint Ultra Condensed. Dove non c'è contrasto, e che non è poi così stretto dato che la O è fatta da una linea curva senza tratti rettilinei. Inoltre il font è disponibile in un solo peso, più leggero di quello che si vede sul manifesto. 

Il font della seconda riga fa pensare al Playbill, quindi è normale andare a cercare subito lo Smokum sulla piattaforma Google. Ma le lettere dello Smokum sono molto larghe e hanno un contrasto esagerato. Inoltre sono più coerenti: la A ha delle grazie alla base che hanno lo stesso spessore dell'asta orizzontale della L, e sulla vetta ha un'altra grazia dello stesso spessore di quella che si trova in cima alla L o sulle due estremità superiori della Y, che poi è lo stesso spessore del tratto superiore della P

Sul manifesto invece vediamo che la A ha i tratti relativamente sottili, giusto un po' scampanati alle estremità. I tratti dello Smokum sono pressoché rettangolari, mentre qui abbiamo forme curve, triangolari, trapezoidali. 

Un senza grazie come quello della terza riga proprio non lo trovo. Ci schiaffo un Antonio, che è un senza grazie stretto. Il risultato complessivo è insoddisfacente al massimo, non evoca neanche lontanamente l'originale. 

Che facciamo? Provo a chiedere a What Font Is se riesce a trovarmi qualcosa di simile, anche tra quelli gratuiti, escludendo Google Fonts i cui risultati non compaiono tra i risultati se uno non è iscritto. 

Al primo posto il motore di ricerca ci mette il Willow Std Light, che effettivamente è identico come proporzioni, ma ha le O a forma di ellisse, senza tratti rettilinei.

Font della Adobe. 

Al secondo posto SkyHigh Regular, che potrebbe essere un clone gratis per uso personale. Poi troviamo LTC Spire da Myfonts, Infine Poster Slab Caps, che è una perfetta alternativa. 

Sta su Dafont, autore Kitch 22, 100% gratis dice l'etichetta (ma non bisogna fidarsi troppo dell'etichetta, meglio leggere la documentazione se si intende usare il font in un prodotto commerciale). 

Va bene così, andiamo col font della seconda riga. 

Il sito rifiuta di riconoscere la L e la E

Il primo risultato è Jafeer Regular, completamente fuori strada, con lettere ballonzolanti sulla linea di base. 

Poi c'è il Laguna Madre NF, con lettere appiccicaticce e strette, anche se le proporzioni sono giuste. 

Poi troviamo Wood Noveau JNL, che potrebbe essere un'alternativa interessante. Il fatto che abbia la parola Wood nel nome indica che probabilmente è ispirato ai caratteri d'epoca: le lettere di grandi dimensioni venivano fabbricate in legno anziché in metallo perché resistevano meglio alla pressione della stampa.

Poi Trenton Condensed, Bamberg 1 e Cattleman JNL, che una specie di Playbill compresso. Ma non è mica vero che c'è così poco spazio bianco nelle lettere del manifesto, anzi sono molto spaziose di quelle che stanno nei font digitali che mi vengono suggeriti. 

Scorro la lista fino giù ed effettivamente no, non c'è assolutamente niente di simile tra i font digitali presenti sulle principali piattaforme. 

Tra i gratuiti anche i risultati migliori non conservano le stesse proporzioni per quanto riguarda il contrasto. Al primo posto c'è l'OPTIDomnigTelegraph, da Ffonts.

Tra quelli di Dafont, ci dobbiamo accontentare di un normale slab stretto, HFF High Tension, che è pressoché la stessa cosa del Poster Slab che già ci siamo procurati.   

Ci manca il font della terza riga.

Il sito riconosce le lettere ma i primi risultati sono deludenti. Al primo posto c'è il Summa Regular, che ha le stesse proporzioni in termini di occhio medio e altezza delle lettere, ma non di contrasto. 

Quella e in salita doveva essere molto popolare in certe epoche, ho visto sicuramente roba del genere su qualche quotidiano, ma dovessi dire quale...

Tra i gratuiti noto l'OPTILeLatin-NoirEtroit, che è più stretto, ma arriva ancora da Ffonts. 

Poi vedo l'Orient Express, su Dafont, di Brian Kindle, che va più che bene. Soddisfazione. Missione compiuta. 

Per quanto riguarda le dimensioni del testo, la prima riga è alta il triplo della terza, e la seconda riga il doppio della terza. 


Alla fine questo è ciò che è venuto fuori rapidamente coi font che ho trovato. La prima riga è in Poster Slab, l'ultima in Orient Express, entrambi presi da Dafont. E la seconda?
Anche se non ha il contrasto inverso come il Playbill, è venuto fuori che la A dell'Orient Express è disegnata con lo stesso spirito di quella che si vede sul manifesto. Dato che la seconda riga è tutta in maiuscolo e la terza no, non è così evidente che ho usato lo stesso font in entrambe. Dato che la dimensione del testo cambia da una riga all'altra, le impostazioni di default danno un pessimo risultato e bisogna fare le regolazioni manualmente. Mancano le decorazioni tipografiche da piazzare nel bianco e una cornicetta floreale fatta come si deve.

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