Virgolette e televideo
A differenza di molte convenzioni tipografiche che si sono diffuse in tutto il mondo senza variazioni, le virgolette variano a seconda del Paese.
Wikipedia fornisce una tabella dettagliata nella quale è indicata per ogni lingua la scelta preferita per le virgolette primarie e secondarie e la scelta alternativa.
Per l'italiano viene consigliato l'uso di virgolette basse o francesi, dette anche caporali, per uso primario e le virgolette alte doppie per uso secondario. In alternativa, si possono utilizzare virgolette alte doppie per uso primario e singole per uso secondario.
Ovviamente aperte e chiuse virgolette hanno forme diverse. Le virgolette francesi hanno sempre la punta verso l'esterno, quelle inglesi invece hanno l'estremità più sottile curvata verso l'interno. In pratica la virgoletta singola di chiusura è un apostrofo, mentre quella di apertura ha la forma ruotata di 90 gradi, e infatti ai tempi dei caratteri in metallo si poteva usare la virgola per questo scopo. Le stesse regole valgono per le virgolette doppie.
Tutto questo però vale soltanto da noi. Ad esempio in tedesco la scelta più diffusa è quella di usare delle virgolette di apertura disposte come se fosse una doppia virgola, in basso, e quelle di chiusura come fosse lo stesso carattere ruotato di 90 gradi, quindi in alto e con le punte verso l'esterno.
La soluzione alternativa invece è quella di usare le virgolette francesi ma all'inverso di come le usiamo noi: quelle che per noi sono di chiusura per i tedeschi sono di apertura, e viceversa. Inoltre loro ne hanno anche una versione singola, che si usa nello stesso modo, per uso secondario.
Ultimamente sto leggendo una ristampa di un libro in italiano su Sherlock Holmes, e nel testo sono presenti soltanto le chiuse virgolette alte, sia in apertura che in chiusura di ciascuna battuta del dialogo.
Pensavo che questo fosse l'uso inglese, ma secondo Wikipedia gli inglesi si regolano come noi, oggi, con virgolette alte doppie per uso primario e singole per uso secondario. O viceversa, cosa che mi sembra alquanto strana. Comunque i simboli sono disposti come da noi.
Chi invece usa solo le chiuse virgolette doppie alte sono i popoli nordici: svedesi e norvegesi, se è vero quello che dice la tabella di Wikipedia in italiano.
Ci stavo ripensando ieri mentre sfogliavo il Televideo Rai.
Il Televideo è stato il primo mezzo di informazione digitale che è entrato primo nelle case degli italiani. Anche le altre emittenti ebbero poi il loro teletext, ma una dopo l'altra lo hanno dismesso tutte. La Rai ancora lo mantiene in funzione, come una specie di fossile di un'epoca precedente. Finché qualcuno come me continua a darci un'occhiata, e finché esistono televisori che permettono di visualizzarlo...
Beh, insomma, tra le notizie ho notato che le citazioni venivano inserite solo tra chiuse virgolette, alla svedese, diciamo. Come mai questa scelta?
In realtà non si tratta di una scelta dell'emittente, bensì di chi ha fabbricato il dispositivo. Infatti l'emittente invia col segnale soltanto i codici delle singole lettere. Il dispositivo carica la forma di ogni lettera dalla memoria. A quanto pare i testi di Televideo si compongono con le virgolette indifferenziate, o doppi apici. La televisione che stavo usando aveva dato a questo glifo la forma delle chiuse virgolette, ripetendolo in apertura e in chiusura di citazione.
Faccio la prova con un altro televisore. Qui la stessa pagina viene visualizzata con un altro font. La forma delle lettere è più moderna, la A ha i due versanti obliqui invece di averli prima pixelati e poi paralleli. Qui però i doppi apici sono disegnati come due segmenti verticali paralleli. Non solo: anche l'apostrofo, che sull'altro televisore compariva curvato come una virgola, qui appare come un semplice segmento verticale.
Comunque una scelta l'emittente l'ha dovuta fare: dato che le pagine di Televideo sono tutte consultabili dal sito ufficiale, sotto forma di immagini, lì per forza di cose il font deve essere lo stesso per tutti.
La scelta dell'emittente è stata quella di utilizzare un font più rétro di quello che si vede sul mio secondo televisore. Qui la A ha i tratti spioventi e pixelati solo in alto, mentre poi proseguono paralleli. Una scelta compatibile con quello che si vedeva sui televisori degli anni Ottanta, quando non c'erano i font scalabili ma ogni lettera era una mappa di bit. In questo caso la griglia è larga otto bit, incluso lo spazio tra una lettera e l'altra. Lo 0 ha un puntino al centro, per distinguerlo dalla O (E in un caso manca il puntino, che significa che ci è stata messa erroneamente una O maiuscola).
Comunque, qui le virgolette sono indifferenziate e verticali, ma c'è un tocco di stile: la prima e la seconda dello stesso glifo non sono identiche. A una manca un pixel sul lato sinistro, all'altra sul lato destro. Insomma, hanno l'estremità inferiore che si restringe in maniera speculare, convergendo. Carino, come effetto. A questo si aggiunge un apostrofo che non è indifferenziato, ma che curva verso sinistra.
Apostrofo? A dire la verità non sarebbe un apostrofo ma un accento. Senonché non era possibile inserire gli accenti sulle maiuscole, dato che appunto la griglia in cui venivano disegnate non aveva bit a sufficienza. In questi casi si usava quindi l'apostrofo in funzione di accento. Per le minuscole invece si poteva scrivere normalmente.
Notiamo anche che manca lo spazio dopo la virgola nel titolo della seconda notizia. Anche la pagina era una griglia rigida. C'entravano solo 39 caratteri, tutti della stessa larghezza, in posizioni fisse. Non c'era nessun margine per restringere le lettere o rimpicciolire il testo. Se l'ultima lettera rimane fuori, non c'è altra soluzione che cambiare il titolo. O toglierci uno spazio se possibile, come è successo in questo caso.
L'unico caso in cui l'emittente può influire sulla forma delle lettere è per il titolo della pagina. Dove però non siamo alle prese con un font ma con un disegno. Qui notiamo come la P e la R sono state incastrate tra di loro. Nelle altre pagine possiamo divertirci a vedere come le parole sono state disegnate in maniera diversa a seconda delle esigenze. Anni fa avevo messo a confronto le stesse sezioni di Televideo e Mediavideo, prima che Mediaset spegnesse il suo teletext, per vedere che stili avevano utilizzato.
In OpenOffice Writer è possibile facilmente cambiare le impostazioni relative alle virgolette. Di default compaiono quelle indifferenziate ma è facile attivare una qualsiasi opzione a seconda della lingua a cui si è abituati.
In Microsoft Office mi pare che non sia così facile. Il software viene fornito con la sostituzione automatica delle virgolette alte indifferenziate, collegate all'unico tasto dedicato sulla tastiera, con le virgolette alte aperte e chiuse, a seconda delle esigenze.
Questa opzione si può disattivare cliccando su File, Opzioni, Strumenti Di Correzione, Opzioni Di Correzione Automatica. Nella scheda Formattaz. Autom. Durante La Digitazione si può togliere la spunta a Virgolette Semplici Con Virgolette Inglesi.
Col termine virgolette inglesi si intendono le virgolette alte usate come da noi.
Wikipedia in italiano invece parla di virgolette inglesi riferendosi agli apici singoli, mentre quelle doppie vengono chiamate "italiane".
In inglese le virgolette si chiamano "quotation mark". Wikipedia distingue tra virgolette curve e angolari, e queste ultime le chiama francesi o anche "duck-foot quotes", o virgolette a piede di papera. Compare anche il termine francese "guillemets", che deriva forse dal tipografo francese cinquecentesco Guillaume Le Bé. Che non fu l'inventore delle virgolette: a quanto pare comparvero già nel 1527 in un libro stampato da un certo Josse Bade, che si firmava Jodocus Badius.
Wikipedia in inglese ci mostra anche l'uso di due guillemet in un testo francese del 1934, solo che non sono angolari ma curve. La cosa strana è che non si trovano in alto, ma alla stessa altezza delle minuscole, proprio come le angolari.
Curiosità: se per qualche motivo vogliamo usare i doppi apici indifferenziati in Word non c'è bisogno di inserirli come caratteri speciali. Quando si digitano le virgolette vengono automaticamente sostituite con quelle differenziate, ma premendo Ctrl+z, o comunque annullando l'ultima operazione, si annulla non l'inserimento ma la sostituzione. Sul posto restano così i doppi apici indifferenziati.
In programmazione i doppi apici si usano sempre nella loro forma indifferenziata, per indicare per esempio le stringhe.
Anche nella normale messaggistica, in Whatsapp ad esempio, si usano comunemente i doppi apici indifferenziati, ma usare gli altri è facilissimo. Tenendo premuto sul tasto, è possibile scegliere di volta in volta le aperte e chiuse virgolette sia nella versione inglese che nella versione francese, oltre che nella versione bassa (una virgola ripetuta due volte) usata in tedesco come virgolette di apertura.







Commenti
Posta un commento