Eot e Woff
Il capitolo 9 dello Sheebook di Erik Spiekermann, scaricabile gratuitamente da Google Fonts nella sezione Knowledge, è molto breve, solo tre coppie di pagine.
Si intitola On The Screen e fornisce i principi base da prendere in considerazione per i testi che devono essere visualizzati su monitor e display. Dà anche qualche istruzione su come scrivere le email, parla dell'hinting, fa riferimento a Garamond e Bodoni per confrontare le esigenze del passato con quelle attuali.
Dice anche che i web fonts sono disponibili in due formati: EOT (Embedded OpenType) e WOFF (Web Open Format Fonts).
Cercando su Wikipedia in italiano, il primo formato viene citato nella pagina di disambiguazione, ma il link è rosso, il che significa che non c'è nessun articolo disponibile.
In inglese c'è. I caratteri Eot "sono una forma compatta di font OpenType progettata da Microsoft per essere usati come font inseriti nelle pagine Web. Sono supportati soltanto da Microsoft Internet Explorer, a differenza dei file Woff."
I file Eot possono essere creati a partire dai Ttf con software fornito da Microsoft o da terze parti.
Il vantaggio è che sono più piccoli grazie alla compressione col metodo Lz, parte di MicroType Express di Agfa, oltre che grazie al subsetting, ossia includere soltanto i caratteri in uso.
I font Eot supportano sia i contorni Postscript che quelli TrueType per i loro glifi, come il formato Otf.
Oggi il browser Microsoft è Edge, che a differenza di Explorer non supporta il formato Eot, dato che il W3C non ha accettato la proposta dell'azienda di riconoscere lo standard.
Il Woff invece è un formato di font OpenType o TrueType con compressione specifica e metadati Xml aggiunti.
Il formato è stato messo a punto a partire dal 2009.
Mozilla Foundation, Opera Software e Microsoft hanno chiesto al World Wide Web Consortium, W3C, di riconoscerlo l'anno successivo.
Wikipedia in inglese dedica anche un articolo all'hinting, che non ha nessun corrispondente in italiano.
L'hinting o instructing "è l'uso di istruzioni matematiche per regolare la visualizzazione di un font outline in modo che sia allineato con una griglia rasterizzata".
In pratica, quando si tratta di visualizzare un testo su uno schermo e in piccole dimensioni, il disegno ideale della lettera deve essere adattato a una griglia di pixel senza distorsioni.
Le istruzioni necessarie devono essere inserite in fase di disegno prima di creare il font. I software disponibili al giorno d'oggi incorporano anche una funzione di auto-hinting che aggiunge tutte le istruzioni in automatico, ma nei font di qualità il disegnatore le ricontrolla tutte una a una, correggendo, togliendo e aggiungendo qualcosa là dove serve.
Un altro problema che si viene a creare in piccole dimensioni è quello della scalettatura, che si risolve con software in grado di inserire sfumature intermedie in quei pixel che si trovano in parte dentro e in parte fuori il contorno ideale stabilito dal disegnatore. Questo però avviene non in fase di disegno ma di visualizzazione.
Le informazioni disponibili per il grande pubblico sono ben poche, perché un normale utente non può farci granché per intervenire su queste questioni. Un disegnatore di caratteri invece deve conoscere l'argomento, per evitare che il suo font abbia un brutto aspetto sullo schermo e quindi sia svantaggiato rispetto a quelli della concorrenza.




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