Nel contesto

Sto continuando a leggere lo Sheepbook di Erik Spiekermann, scaricabile da Google Fonts nella sezione Knowledge. 

Il capitolo 8 mostra esempi di impaginazione nei contesti più diversi: libri, riviste, ricettari, tabulati e così via. 

Non consiglia nuovi font ma fornisce consigli molto interessanti. Ad esempio per la gestione dei margini nell'impaginazione dei libri di letteratura, quelli composti solo di testo, una colonna per pagina, che deve essere letto tutto di seguito. 

Le linee di costruzione delle pagine sono fisse: gli angoli superiori esterni vanno uniti con quelli inferiori della pagina opposta, e questi ultimi vanno uniti con gli angoli superiori interni della stessa pagina. 

E' su queste linee che vanno fissati gli angoli del riquadro di testo. E' per questo che il margine inferiore è maggiore di quello superiore. Spostare uno degli angoli influisce anche su tutti gli altri. 

Non tutti i libri vengono impaginati in questo modo. Ce ne sono alcuni dove nelle stesse pagine convivono vari elementi testi divisi in colonne, didascalie, integrazioni, immagini. In questi casi non c'è necessariamente un ordine fisso che il lettore deve seguire. Può concentrarsi sul testo, o sull'approfondimento, oppure partire dall'immagine. Per distinguere i vari elementi, bisogna usare font diversi, o cambiare le dimensioni, oppure i colori. E sul libro di Spiekermann sono state utilizzate tutte queste tecniche. 

Tuttavia gli elementi non vanno accatastati alla rinfusa. C'è bisogno di una gabbia, di una griglia che dia ordine al tutto. E il libro di Spiekermann è composto in maniera particolarmente regolare nelle sue pagine organizzate a coppie, con la foto a sinistra, il testo in nero su una colonna larga e quello in viola su  una colonna stretta sulla destra. 

Per i ricettari il consiglio è quello di scrivere il testo a dimensione maggiore rispetto al normale, dato che vanno letti stando in piedi e frettolosamente.

Peggio ancora le istruzioni per montare le catene da neve. Stampare il testo in piccole dimensioni, su carta bianca da leggere di fretta, al buio e sotto la neve bagnata, è una pessima idea. Meglio stamparle sulla confezione, in materiale impermeabile, in nero su giallo, con caratteri grandi e dai tratti robusti.

Per i tabulati Spiekermann consiglia di eliminare le linee, almeno quelle verticali. Lo spazio tra le colonne basta a distinguerle una dall'altra. In certi casi non c'è bisogno neanche di linee orizzontali. 

Si parla poi della scelta dei numeri nei vari contesti. Le funzionalità OpenType permettono di scegliere tra varie possibilità diverse incorporate nello stesso font. Se si tratta di incolonnare i dati, bisogna fare in modo che tutte le cifre abbiano la stessa larghezza. In un testo discorsivo invece si possono anche utilizzare i numeri minuscoli, che permettono di distinguere l'insieme dal profilo, proprio come le parole scritte in minuscolo.  

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